"Se venisse istituito il nuovo Parco nazionale del Delta del Po - scrive Sergio Berlato - la Regione del Veneto e le comunità locali verrebbero esautorate dal diritto di decidere la composizione del nuovo Ente parco che sarebbe di nomina governativa e quindi non più in sintonia con le comunità locali. La perimetrazione provvisoria del nuovo Parco nazionale del Delta del Po corrisponderebbe inizialmente alle aree attualmente incluse nei parchi regionali del Veneto e dell'Emilia Romagna, ma la perimetrazione definitiva verrebbe stabilita con l'approvazione del Piano del Parco da parte del Governo su proposta dell'Ente Parco di nomina governativa. Le attuali aree facenti parte della Rete ecologica comunitaria meglio nota come RETE NATURA 2000, composta dalle Zone di Protezione Speciale e dalle Zone Speciali di Conservazione (ex Siti di Importanza Comunitaria) entrerebbero a far parte delle aree contigue (o aree pre-parco) e le attività in esse esercitate verrebbero disciplinate o vietate dal nuovo Ente parco nazionale e non più regolamentate dalle regioni d'intesa con le comunità locali.
"Anche per questi motivi il Presidente Sergio Berlato, attraverso la mozione presentata in Consiglio regionale del Veneto, vuole impegnare la Giunta regionale ad esercitare ogni utile pressione presso il Governo nazionale e presso il Parlamento per scongiurare l'istituzione del nuovo Parco nazionale del Delta del Po, dal momento che - si legge nella nota di Berlato - l'istituzione di questo nuovo carrozzone mangiasoldi comporterebbe l'esautorazione delle potestà decisionali delle regioni e delle comunità locali che cosi non sarebbero più in grado di garantire quel delicato equilibrio che le stesse hanno saputo sinora assicurare per trovare la giusta compatibilità tra la condivisa esigenza di salvaguardia dell'ambiente con la necessità di tutelare e regolamentare le attività storicamente esercitate dalle popolazioni residenti nell'area interessata dal nuovo parco. La mozione impegna anche la Giunta regionale a non fornire al Governo nazionale il proprio assenso alla sciagurata istituzione del nuovo Parco nazionale del Delta del Po, istituzione che rappresenterebbe una vera e propria calamità per il territorio, per l'ambiente e per le popolazioni residenti".