Sono quasi mille i cinghiali abbattuti negli ultimi cinque mesi nel comasco. 755 li hanno abbattuti i cacciatori (420 in Alto Lario, 230 nel comprensorio Prealpi comasche e 105 del comprensorio Penisola lariana); 160 li hanno abbattuti gli agenti di polizia provinciale. Numeri impressionanti, soprattutto se raffrontati a quelli della vicina provincia di Lecco: 180 i capi abbattuti (60 dai cacciatori, 120 dalla polizia provinciale). Questo divario secondo la Coldiretti di Como e Lecco, dimostra l'attuale emergenza cinghiali nel comasco. Negli ultimi dodici anni si sono registrati ben 1.200.000 euro di danni prodotti da fauna selvatica in provincia di Como: la gran parte da attribuire proprio ai cinghiali. Di rilievo anche il dato sugli incidenti stradali: su un totale di oltre 300 sinistri annui rilevati sulle strade extraurbane, 60 sono causati da cinghiali, cervi, caprioli e altri animali selvatici.
Sul quotidiano La Provincia di Como si legge il commento del consigliere regionale Dario Bianchi,: “È un risultato importante che conferma la bontà dell’ approccio alla problematica cinghiale. Le strategie di abbattimento messe in atto da anni dalla Provincia e riprese quest’anno dagli uffici periferici regionali sono valide, nonostante il ritardo determinato dall’assessorato regionale sulla vicenda del rilascio dei tesserini. Basti pensare che in provincia di Lecco, dove l’emergenza non è numericamente inferiore, sono stati abbattuti nello stesso periodo meno di 200 cinghiali, due terzi dei quali in modalità di controllo da parte delle guardie venatorie”.