Federcaccia Piemonte ha presentato un nuovo ricorso al TAR contro l''art. 38 della l.r.26 del 22 dicembre 2015 "Razionalizzazione dei comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e dei Comprensori Alpini (CA)". Fidc precisa che non si tratta di ridefinizione dei confini di ambiti e comparti, ma solo di riduzione dei loro Comitati di Gestione che dovrebbero passare dagli attuali 38 (21 ATC e 17 CA) a poco più della metà".
Nel comunicato Fidc si fa presente che "il mondo venatorio era subito insorto, anche perché il tentativo della Regione penalizzava le associazioni venatorie, favorendone alcune a discapito di altre, FIDC in testa, inserendo in più delle norme che creavano odiose discriminazioni ai danni dei cacciatori nel loro complesso" e che "nemmeno i presunti "risparmi" in termini di costo cui ha sempre fatto riferimento l'assessore per giustificare l'operazione si potrebbero realizzare perché, come si legge nel ricorso, semmai questi aumenterebbero in virtù di maggiori rimborsi spese cui andrebbero incontro gli enti di gestione, costringendo inoltre i componenti dei Comitati di Gestione ad un aggravamento dei loro compiti".
Avanzata la richiesta di sospensione cautelare. "Esiste anche un'urgenza, e questo perché la Regione ha imposto ai soggetti interessati (associazioni venatorie, agricole, ambientaliste ed enti locali) di designare i loro rappresentanti entro il termine del 19 novembre, mentre la prima camera di consiglio del TAR utile è solo il 30 dello stesso mese, e così Il ricorso FIDC si chiude con la richiesta a mezzo di decreto presidenziale cautelare di sospensione dell'efficacia dei provvedimenti impugnati". Questo al fine di evitare "che i nuovi comitati di gestione vengano costituiti con le nuove regole prima del pronunciamento nel merito del Tribunale Amministrativo".
Fidc precisa che sono stati presentati altri due analoghi ricorsi contro i provvedimenti della Regione, da parte di altre quattro associazioni venatorie (Libera Caccia, Enalcaccia, EPS, ANUU), di un comune (Salice d'Ulzio) e di Comparto Alpino (CACN 4). Il comunicato chiude ricordando che la Regione ha già perso quattro ricorsi su quattro.