Il comune di Gioi (SA), ricadente all'interno dei confini del Parco del Cilento, a seguito di un grave incidente d'auto (per fortuna senza danni alle persone) causato dai cinghiali, porta a galla la questione irrisolta da anni di emergenza nel territorio dell'area protetta, causa di un notevole esborso di risorse pubbliche per i risarcimenti. Il proliferare dei cinghiali è dovuto in gran parte dall'eccessiva estensione del territorio protetto, ecco perché il sindaco della cittadina, Andrea Salati, si è rivolto direttamente al Parco per chiedere una deroga sugli abbattimenti.
“La breve tregua concessa dai cinghiali con le loro scorribande – afferma - incomincia a venir meno viste le recenti rinnovate proteste delle popolazioni amministrate, che non vogliono più assistere inermi alle rinnovate scorribande degli cinghiali che provocano danni, mai o mal risarciti, ai coltivati e pericolo per la propria incolumità personale. Ben vengano i selecontrollori - continua Salati - che attraverso prelievi mirati, dovranno ridurre selettivamente il numero degli ungolati, ma ritengo che non è di certo la panacea per il risolvere il problema a monte. Per farlo, secondo me, bisogna far ricorso alle deroghe delle leggi 157/92 e 394/91, che regolano l’attività venatoria nelle aree protette, deroghe, che nel caso non vi siano altre soluzioni soddisfacenti, e non ve ne sono, si applicano nei casi di estrema gravità quali la tutela della salute e della sicurezza pubblica, la sicurezza aerea, la prevenzione di gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca e alle acque, la protezione della flora e della fauna".