L'uscita di una nuova indagine demoscopica in Francia sui valori socio-economici della caccia, dimostra, numeri alla mano, l'importanza del settore. Riguardo allo studio francese, condotto da Bipe, è emerso che i 1.249.273 cacciatori francesi generano ogni anno 3,9 miliardi di euro di fatturato e la caccia contribuisce per 2,3 miliardi di euro al Pil nazionale.
Si dimostra importante anche sul fronte sociale, garantendo 28.000 posti di lavoro permanenti. C'è poi il lavoro volontario. In campo ambientale, la gestione e la valorizzazione degli habitat naturali e della fauna selvatica, mobilitano ogni anno l'equivalente di 57.000 posti di lavoro a tempo pieno. Il che significa, in soldoni un valore di 1,6 miliardi di euro. Aspetto che anche in Italia ha un'enorme importanza, ma che i nostri dirigenti non hanno ancora capito.
A settembre scorso, durante la presentazione della conferenza “Il Valore Economico della Caccia nell’UE”, è stato ribadito che 6,7 milioni di cacciatori europei sono una forza economica stimata in 16 miliardi di euro. Gli italiani, si è detto, hanno speso 3,2 miliardi lo scorso anno, per un totale di 43 mila posti di lavoro. Il settore della caccia in Europa offre 102.581 posti di lavoro. Si stima poi che cacciatori si occupano della gestione e della manutenzione di 2,9 milioni di ettari, ovvero il 65% degli habitat cruciali per la fauna selvatica. E lo fanno gratuitamente. Vai al dettaglio dei dati economici generati dai cacciatori francesi