Alla fine di settembre il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, aveva annunciato la convocazione di un tavolo tecnico sulla questione dei richiami (catture in deroga), invitando il Ministro Galletti ad allargare la discussione a tutte le forme di applicazione della caccia in deroga, al fine di superare le difficoltà riscontrate negli ultimi anni, sottolineando soprattutto le mancanze di Ispra nel determinare la piccola quantità prelevabile.
E' di pochi giorni fa una lettera firmata dallo stesso Galletti, che facendo seguito a quella richiesta, scrive al Dipartimento Affari Regionali e allo stesso Bonaccini per confermare la propria disponibilità ad attivare quel tavolo e ad “estendere successivamente i lavori alla definizione della cosiddetta piccola quantità di uccelli ai fini del prelievo in deroga ai divieti di cui all'art. 19Bis della Legge 157/92”. Ricordiamo che a seguito dell'incontro organizzato da Briano e Comi, Galletti si era detto disponibile su questo fronte, soprattutto in riferimento alle deroghe per lo storno, e sulla modifica dei key concepts nazionali.
“Fermo rimanendo le indicazioni che potranno scaturire dal Tavolo – scrive Galletti - , evidenzio che le Regioni sono legittimate dalla normativa vigente nazionale sulla caccia ad attivare deroghe al divieto di prelievo di uccelli, laddove accertino la sussistenza di tutte le condizioni per la loro applicazione”.
Commenta Anuu Migratoristi: "Il 3 novembre il Ministro dell’Ambiente riconferma con una precisa lettera – dopo quella del 5 agosto 2016 – al Ministro per gli Affari Regionali e al Presidente della Conferenza Stato-Regioni che “le Regioni sono legittimate dalla normativa vigente nazionale sulla caccia ad attuare deroghe al divieto di prelievo di uccelli” per il rifornimento dei richiami vivi. Le Regioni (soprattutto Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), sorde a questi precisi inviti, tacciono e non rispondono, limitandosi a far sapere, da parte di ininfluenti portavoce, che “non sussistono le condizioni” e i cacciatori si domandano dove vivano costoro! Vi sarebbe, invece, l’occasione per aprire alcuni impianti per Cesene e Tordi sasselli, quale corretto rifornimento dei richiami vivi, atteso che per queste due specie mancano adeguati rifornimenti in natura. Speriamo in un ripensamento in queste ultime settimane per poter dimenticare una delle tante brutte pagine delle nostre Regioni".