Contro i danni della nutria, specie considerata priva di ogni tutela grazie alle recenti modifiche alla legge nazionale, la Provincia di Treviso (dove si stima la presenza di qualcosa come 300 mila nutrie) si rivolge ai sindaci per organizzare la campagna degli abbattimenti. In questi giorni, come rivela il quotidiano Oggi Treviso, il consigliere provinciale Domenico Presti, che è anche delegato alla caccia, ha incontrato una quarantina di primi cittadini per fare il punto della situazione soprattutto considerati gli ingenti danni che questi roditori stanno causando alle coltivazioni e alla stabilità degli argini dei fossati.
Per l’abbattimento Presti avrebbe allertato i presidenti degli ambiti territoriali di caccia. Saranno infatti coinvolti i cacciatori volontari autorizzati e abilitati all’abbattimento delle nutrie. Il loro compito, a partire dal mese di dicembre, sarà quello di sopprimere i roditori con l’uso di armi da fuoco solo fuori dai centri abitati e con l’utilizzo di trappole all’interno dei centri urbani, come stabilito dalla legge regionale. Una volta catturate saranno poi portate in campagna per essere abbattute. Le battute "di caccia" si svolgeranno di notte.
Una volta abbattute le nutrie potranno essere interrate (al massimo cinque carcasse per ettaro). Le restanti carcasse, dice Presti alla stampa locale, andranno messe in grossi congelatori in attesa che con un apposito bando si scelga a breve una ditta che si dovrà occupare di incenerirle. Il che prevede un esborso non indifferente di risorse economiche da parte dei comuni e dai consorzi di bonifica, per pagare le cartucce ai cacciatori ma anche per reperire i congelatori per stipare le nutrie abbattute.
"Garantiremo la massima sicurezza durante le battute di caccia alla nutria", sottolinea Presti sul quotidiano La tribuna di Treviso, "si terranno in piena campagna, lontano dalle abitazioni, i cacciatori volontari saranno tutte persone abilitate. Ma dobbiamo agire al più presto per limitare i danni, e per fortuna la recente legge regionale ci dà carta bianca, più un contributo di 20 mila euro. Anche il Parco del Sile collaborerà con noi, mentre stiamo stilando la mappa dei canali più indeboliti dai tunnel scavati, profondi anche dieci metri, da nutrie che arrivano a pesare dieci chili, bestie che divorano un chilo di vegetali al giorno, e spesso coltivazioni come quella del radicchio ne fanno le spese. Sono tantissime, ecco perché chiediamo un obolo ai sindaci, necessario per coprire pure i costi di smaltimento delle carcasse". |