Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, ha approvato un decreto legislativo, recante norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, che apporta modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 279, riguardante l’esercizio del prelievo venatorio. In particolare il decreto legislativo specifica le funzioni di pianificazione, regolazione e controllo spettanti alle Province autonome per l’esercizio della competenza legislativa riconosciuta ai sensi dello Statuto di autonomia, quali la disciplina delle forme di caccia esercitabili nel territorio provinciale e la possibilità di prelievo di selezione degli ungulati.
Inoltre, si demanda alla legge provinciale, in conformità alla normativa europea e alle convenzioni internazionali, la disciplina di condizioni, modalità e procedure con le quali può essere consentita ed esercitata l´attività venatoria all'interno dei parchi naturali istituiti dalla Provincia. Hanno partecipato all’esame della questione il Presidente della Regione Trentino Alto Adige Ugo Rossi e il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.
PERMESSI TEMPORANEI PER ALCUNE SPECIE
L'altro decreto approvato riguarda le specie cacciabili. Il decreto legislativo prevede che il Presidente della Provincia autonoma possa disporre temporanee variazioni dell’elenco delle specie cacciabili stabilito dalla normativa statale, dopo aver effettuato, in linea con il quadro normativo europeo, la valutazione della consistenza della specie in rapporto allo specifico territorio considerato, al fine di garantire la tutela degli interessi ambientali. Tali variazioni sono disposte d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere dell’Ispra e sentito il Ministero per le politiche agricole. In caso di parere favorevole dell´ISPRA è prevista anche una procedura di silenzio assenso. A tutela degli interessi ambientali è previsto altresì che il Presidente della Provincia autonoma revochi il provvedimento, qualora lo stato complessivo della specie interessata divenga non soddisfacente. In caso di inerzia si introduce anche il potere sostitutivo del Ministero dell´ambiente. Hanno partecipato all’esame della questione il Presidente della Regione Trentino Alto Adige Ugo Rossi e il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. Il Commento di Ugo Rossi, Presidente della Provincia di Trento: "l'approvazione, oggi, della norma di attuazione da parte del Consiglio dei Ministri, al termine di un confronto durato quasi due anni, ripristina le prerogative delle Province autonome, consolidando le attuali forme di esercizio della caccia, anche nell'ambito dei parchi provinciali, in coerenza con il livello di sostenibilità ambientale e di equilibrio faunistico raggiunto in questi decenni. La nuova norma riconosce inoltre la competenza provinciale a regolare temporanee variazioni dell'elenco delle specie cacciabili previste dalla normativa statale".
"L'esercizio della competenza legislativa esclusiva in materia di caccia - continua Rossi - implica ovviamente il riconoscimento delle peculiarità ambientali ed ecologiche del Trentino Alto Adige, ma soprattutto delle speciali forme di gestione della fauna collegate al regime riservistico. Questa impostazione ha consentito, negli anni, la ricostituzione e il consolidamento di un equilibrio faunistico che, a partire dal Secondo dopoguerra, risultava fortemente compromesso anche in questa parte dell'arco alpino, e di un sistema di aree naturali protette diffuso capillarmente nei due territori provinciali. Ciò ha permesso di accreditare il Trentino Alto Adige fra i territori più qualificati, sotto il profilo paesaggistico e naturalistico, a livello europeo".
Commenta positivamente anche l'assessore alla caccia della Provincia di Bolzano. "Il risultato raggiunto ieri - ha dichiarato Schuler - assicura una maggiore certezza giuridica e va considerato un grande successo nella politica dell'autonomia, oltre che essenziale per l'esercizio venatorio".