La semplice partecipazione di alcune scolaresche alla fiera Caccia & Country Fishing Expo di Forlì ha spinto l'Enpa, che è associazione animalista, a scrivere al ministro dell'istruzione Giannini per chiedere un intervento formale, non si capisce di che genere, nei confronti degli istituti scolastici coinvolti.
"E' evidente - dice Enpa - che attività comunque legate all'uccisione di animali e all'uso delle armi non hanno alcun valore educativo né formativo per i ragazzi e che, invece, sono controproducenti". Il che dal loro punto di vista non fa una grinza. La questione è un'altra. Gli animalisti, come in questo caso, spesso dimenticano che la loro è un'opinione tra le tante. La caccia è legata all'uccisione di animali, vero. Ma che questo sia sbagliato o riprovevole non sta scritto da nessuna parte, visto che la legge lo permette, esattamente come permette di uccidere altri animali allevati e altri, più piccoli, per permettere alle verdure dei vegani di crescere rigogliose.
In aggiunta, bisogna tenere presente che in questo genere di iniziative i bambini vengono coinvolti per apprendere nozioni sulla natura e sugli animali, che difficilmente possono attingere da altri contesti. Si tratta di educazione ambientale, non certo di indottrinamento alla caccia.