" Questo importantissimo traguardo è stato reso possibile grazie alla collaborazione di molte realtà di falconeria sul territorio italiano (associazioni e singoli), che con spirito di sacrificio e dedizione hanno raggiunto la meta, così ambita fin dal lontano 2009". Così una nota del coordinamento per il riconoscimento della "Falconeria Italiana come Patrimonio Immateriale dell'Umanità", composto dalle seguenti associazioni: UNCF (Unione Nazionale Cacciatori Falconieri), FIF (Federazione Italiana Falconieri), OFI (Ordine Falconieri D'Italia), CPF (Conservazione Progresso Falconeria) Circolo Falconieri D'Italia, Associazione Fondazione Lanario. Il coordinamento ringrazia in particolare la Dott.ssa Patrizia Cimberio "che in prima linea, si è impegnata per tutti questi anni per ottenere il riconoscimento, e alla Dott.ssa Elena Sinibaldi che ha reso possibile l'attuazione del nostro progetto".
Di seguito il comunicato stampa ufficiale del coordinamento:
Oggi, l'UNESCO ha incluso la falconeria italiana come patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Si tratta di un importante riconoscimento per un'antica arte tramandata fino ad oggi che trova le sue radici nella storia italiana come pratica di vita ed importante elemento diplomatico, soprattutto nel Rinascimento, che ha visto protagonisti gli Sforza a Milano e i Gonzaga a Mantova e ancor prima il fondamentale contributo di Federico II di Svevia.
La candidatura della falconeria come patrimonio vivente dell'umanità è il risultato di una collaborazione internazionale, sotto la guida e il coordinamento dagli Emirati Arabi Uniti, che oggi include 18 paesi a dimostrazione del carattere diffuso che questa pratica riveste nel mondo e del dialogo interculturale che è capace di generare.
Oggi l'UNESCO ha incluso la grande tradizione della falconeria italiana, iniziata dall'Imperatore Federico II di Svevia e portata allo splendore dagli Sforza, i Gonzaga e gli Este, al riconoscimento ottenuto nel 2010 della Falconeria come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Ora le comunità internazionali impegnate nella salvaguardia e nella trasmissione di questo patrimonio culturale condiviso, che implica una stretta relazione uomo, ambiente e natura, sono ben 18: Italia, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Mongolia, Kazakistan, Pakistan, Marocco, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Siria, Arabia Saudita e Korea.
La falconeria italiana, nel corso dei secoli, ha lasciato un profondo segno nella nostra storia e cultura di cui ci rimangono innumerevoli testimonianze nell'arte, nell'architettura e nella letteratura. In Italia, la storia della falconeria, inestricabilmente legata alla figura dell'imperatore Federico II di Svevia autore del famoso trattato De arte venandi cum avibus, di straordinaria importanza naturalistica, ha raggiunto il suo apice nel Rinascimento.
I mutamenti culturali e ambientali sopraggiunti con l'urbanizzazione e la riduzione dell'ambiente rurale a scapito di quello industriale, hanno portato a partire dal XVIII secolo un costante declino della falconeria in Italia, fino ad una sua pressoché totale scomparsa, a differenza di altre nazioni dove invece la trasmissione di generazione in generazione di questa tradizione culturale non si è mai interrotta.
Ma proprio questo presupposto di esistenza della falconeria grazie alla sua trasmissione formale ed informale, ne ha permesso la rinascita in Italia negli anni '60, a seguito del contatto con alcuni falconieri inglesi. Oggi in Italia la falconeria è praticata da un numero sempre crescente di persone, tra cui molti giovani e donne, ed esprime il bisogno intimo di ogni essere umano di avere un contatto reale ed istintivo con l'ambiente, la natura e le sue dinamiche.
Il Coordinamento delle Associazioni di Falconeria Italiane e la comunità dei falconieri italiani, guarda a questo importante riconoscimento con grande soddisfazione ma anche con piena consapevolezza dell'impegno che comporta e della responsabilità di trasmettere alle future generazioni il rispetto per la natura e delle capacità di interagire con essa secondo principi etici, contrastando ogni forma di bracconaggio o di illegalità.
La comunità dei falconieri italiani, insieme al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha lavorato a questa candidatura per poter salvaguardare e valorizzare l'arte della falconeria quale pratica culturale sostenibile.
In questa importante giornata per la storia della falconeria italiana, la comunità si ritrova unita nel ringraziare gli Emirati Arabi Uniti e tutti gli altri paesi coinvolti nell'iscrizione per il supporto dato alla candidatura italiana, oltre al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Segretariato Generale, Servizio I, coordinamento relazioni internazionali e Ufficio Unesco - per l'accurato lavoro tecnico.
Un particolare ringraziamento va alla dott.sa Elena Sinibaldi per il suo importante contributo al percorso di candidatura e all'attività di relazioni internazionali, oltre alla dott.sa Patrizia Cimberio, membro del board dell'International Association for Falconry and Conservation of Birds of Prey (IAF) - NGO riconosciuta dall'UNESCO - che ha sempre creduto nella possibilità della comunità dei falconieri italiani di essere supportati a livello internazionale e di ottenere questo riconoscimento per garantire alle nuove generazioni la trasmissione di questi valori culturali.
Andrea Villa (Segretario Coordinamento Italiano per il Riconoscimento UNESCO)
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