Non soddisfatti, gli animalisti hanno presentato appello al Consiglio di Stato, che, in data 2 dicembre, ha respinto la richiesta delle associazioni. Rimane quindi valido il decreto del Tar di Venezia, il quale aveva ritenuto che “le modalità di annotazione dei capi abbattuti contestate dalle associazioni ricorrenti non comportano una riduzione del livello di tutela della fauna migratoria come attestatosi nella Regione Veneto nell’ultimo decennio”.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che “non emergono elementi tali da indurre ad emanare una favorevole misura monocratica cautelare, poiché le articolate censure dell’appellante - tenuto conto dei dati di carattere oggettivo per come sono stati dedotti – possono essere esaminati nella ordinaria sede collegiale, nel rispetto del principio del contraddittorio”.