Le Direttive Uccelli e Habitat non saranno modificate e sarà sviluppato un piano di azione per la loro attuazione. Lo scorso 7 dicembre, la Commissione Ue ha confermato i prossimi passi da compiere per la verifica dello stato di applicazione delle direttive Uccelli e Habitat nell'unione europea. In discussione un piano d'azione con una serie di misure come una guida aggiuntiva, iniziative per migliorare il dialogo con i Paesi e la previsione di fianziamenti per affrontare le sfide di implementazione e aiutare gli Stati membri adottare le misure necessarie correttive.
La notizia è diffusa dalla FACE. La Federazione delle associazioni venatorie europeee è infatti stata coinvolta in tutte le fasi del processo di consultazione. L'obbiettivo della FACE è l'affermazione del concetto che un uso sostenibile della fauna selvatica fornisce una base positiva per la conservazione, come per altro già riconosciuto nel testo delle linee guida.
I punti che seguono illustrano la posizione della FACE sul processo di verifica sulle due Direttive:
- Le direttive sulla natura sono strumenti adeguati per la conservazione e gestione della fauna selvatica, compreso l'uso sostenibile. La loro attuazione dovrebbe essere basata su principi scientifici.
- In virtù del principio di sussidiarietà, gli Stati membri dovrebbero disporre di una maggiore flessibilità per la gestione dei grandi carnivori volta a migliorare l'accettazione nelle economie rurali, al fine di raggiungere l'obbiettivo delle linee guida. .
- Rivedere l'attuazione dell'articolo 9 (Direttiva Uccelli), ovvero le Deroghe, sulla caccia basata sul principio della piccola quantità in accordo con i requisiti della UE, il tutto al fine di migliorare l'accettazione delle comunità locali sui divieti imposti su specie abbondanti (vedi storno)
- Maggiore enfasi sulla conservazione degli habitat, in particolare al di fuori delle aree protette, individuando azioni prioritarie anche per le specie considerate di minore importanza rispetto a quelle più carismatiche.
- I Piani di gestione all'interno della rete Natura 2000 tengano conto della conoscenza, dell'esperienza dei cacciatori nella conservazione.
La Face continuerà a richiamare l'Ue ad un maggiore riconoscimento del ruolo dei cacciatori nella realizzazione degli obiettivi ambientali e verso una maggiore comprensione dell'importanza della caccia per 7 milioni di europei.