L’emendamento al Collegato alla Legge Finanziaria regionale, di cui sono il primo firmatario, non cancella il Parco Colli Euganei ma, attraverso la riclassificazione delle aree agricole in ‘aree contigue’, attribuisce alla Giunta regionale e agli amministratori locali quegli strumenti necessari per gestire con efficacia il territorio e affrontare le problematiche presenti al suo interno”.
Questo quanto affermato da Sergio Berlato (Presidente della Terza Commissione consiliare) al termine dell’incontro che si è tenuto presso la sede del Consiglio regionale, con Sindaci, amministratori locali ed Associazioni interessate, alla presenza anche del Presidente della II^ Commissione consiliare Calzavara (Gruppo Zaia Presidente), e degli Assessori regionali Pan e Corazzari.
“Nessuno tra gli amministratori comunali presenti ha sollevato alcuna contrarietà sui contenuti della proposta di riclassificazione delle aree del Parco, sottoscritta anche dai capogruppo della Maggioranza Finco, Guadagnini, Rizzotto e Barison, mentre alcuni di essi hanno sollevato perplessità sul metodo utilizzato per fare approvare la proposta in aula consiliare, considerandolo troppo celere e carente di adeguato coinvolgimento delle amministrazioni locali.
“La celerità dell'iter che ha portato all'approdo in Consiglio della proposta di riclassificazione delle aree del parco è giustificata dalla grave ed impellente emergenza che il territorio del Parco Colli Euganei si trova ad affrontare, ovvero il problema della proliferazione incontrollata del numero dei cinghiali, in vertiginoso aumento, animali che danneggiano il territorio e le colture agricole e rappresentano un grave pericolo per l’incolumità stessa dei cittadini oltre di tutti coloro che transitano attraverso le vie di comunicazione dei colli euganei. Finora, gli strumenti utilizzati per il loro contenimento, come la cattura con i chiusini, non hanno purtroppo prodotto risultati apprezzabili”.
“La nostra proposta - chiarisce il Presidente della Terza Commissione—non tocca le riserve naturali, ovvero quelle aree all’interno del Parco Colli che presentano una particolare valenza naturalistica, zone che continueranno quindi ad essere gestite direttamente dall’Ente Parco, ma solo riclassifica le aree agricole, trasformandole in ‘aree contigue’”. “E le aree ‘contigue’ - sottolinea Berlato - continueranno a godere della medesima tutela di prima, ma al loro interno sarà possibile porre in essere attività a tutela del territorio, regolamentate dalla Giunta regionale d’intesa con l’Ente Parco e con gli Enti Locali interessati, nel pieno rispetto della Legge-quadro sulle aree protette (L. n. 394/1991)”.
“Non è quindi in atto nessun attentato al territorio - conclude Sergio Berlato - bensì si cerca solo di affrontare con efficacia e senso di responsabilità una grave emergenza, quella rappresentata dai cinghiali, consentendo di utilizzare i cacciatori residenti all’interno delle ‘aree parco’ e delle ‘aree contigue’ a costi zero, come mera attività di volontariato”. Per fugare ogni dubbio sulla possibilità che vengano consentite attività dannose o pericolose, è stato approvato un emendamento che impedisce l'utilizzo del CSS Combustibile Solido Secondario.