Paolo Gentiloni, classe 1954, è il nuovo presidente del Consiglio. A lui spetta l'arduo incarico di traghettare questa legislatura fino alla riforma elettorale per permettere agli italiani di eleggere i propri rappresentanti. In politica da sempre (dai primi movimenti operai con Mario Capanna, passando per diversi movimenti della sinistra extraparlamentare, fino alla fondazione della Margherita e del Pd) e giornalista per professione, ha guidato per otto anni la rivista di Legambiente, La nuova Ecologia, dal 1984 al 1993. Ad incaricarlo fu Chicco Testa, suo amico e compagno di partito come anche l'attuale presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Ermete Realacci.
Negli anni di direzione del mensile si lega a Francesco Rutelli, di cui diventa portavoce e che in seguito lo nomina assessore a Roma. Nel 2001 diventa parlamentare con La Margherita, di cui è stato uno dei fondatori. In Parlamento copre diversi ruoli: presidente di commissione di vigilanza Rai (2005 – 2006), Ministro delle comunicazioni con il secondo governo Prodi, membro della commissione comunicazioni e di quella sui servizi radiotelevisivi. Ha contribuito alla fondazione del Pd ed ha promosso l'ascesa di Renzi, partecipando fin dall'inizio ai convegni della Leopolda. Candidato alle primarie per le elezioni di sindaco a Roma nel 2012 (arriverà terzo), verrà poi rieletto deputato, ottenendo in seguito il dicastero degli affari esteri (2014) in sostituzione dell'allora Ministro Federica Mogherini, passata alla rappresentanza in Ue.
Gli fa gli auguri dalle pagine de La Nuova Ecologia, l'attuale direttore, Enrico Fontana: “Chiamato oggi alla guida di un governo che nasce in un momento difficile del nostro Paese – profondamente diviso, ancora immerso in una lunghissima stagione di crisi (economica, sociale e, per molti aspetti, morale), fragile più di altri per la sismicità che ne caratterizza una parte ampia del territorio, il dissesto idrogeologico “cronicizzato”, l’esposizione ai cambiamenti climatici – Paolo Gentiloni dovrà fare tesoro, questo è l’augurio che gli faccio da “collega”, di tutte le competenze acquisite nei suoi lunghi anni di impegno da giornalista e da ambientalista. Guardando la realtà dei fatti in maniera obiettiva e affrontandola, per le responsabilità che sarà chiamato ad avere, con quel sano e pragmatico “riformismo rivoluzionario” che s’impara quando si ha avuto il privilegio di essere un legambientino".
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