“Il Veneto è regione modello in Italia per tempistica, risorse e modalità operative con cui sta attuando il riordino delle competenze tra amministrazioni provinciali e regionale a seguito del confuso e disordinato scenario determinato dalla riforma Delrio. Con l’istituzione del servizio regionale di Vigilanza abbiamo posto un altro tassello nell’importante lavoro di riorganizzazione equilibrata e funzionale dei diversi livelli amministrativi, ottimizzando così risorse e risultati”. Il vicepresidente della Giunta regionale Gianluca Forcolin plaude all’approvazione dell’articolo aggiuntivo proposto dalla Giunta, nel collegato alla legge di stabilità, che ha istituito il servizio regionale di vigilanza in Veneto.
“Mi complimento con il collega Giuseppe Pan per il lavoro di concerto svolto con le Province e la Città metropolitana, le rappresentanze sindacali e la conferenza Regione-enti locali – prosegue Forcolin – Il risultato raggiunto coordina in un’unica cornice le attività sinora gestita degli uffici provinciali Caccia e Pesca, dalla Vigilanza provinciale e dall’Ispettorato regionale per il primario, accorpando in una gestione unitaria funzioni di programmazione, gestione e controllo in materia di caccia, pesca e settore primario. Dal 2017 le funzioni di controllo e di vigilanza saranno svolte in modo omogeneo in tutto il territorio regionale, da un unico corpo, coordinato dalla Regione, ma distribuito nei diversi ambiti territoriali”.
Con la riorganizzazione su scala regionale delle funzioni relative alla gestione dell’attività venatoria, della pesca, del controllo dei prodotti agroalimentari e della repressione delle frodi in agricoltura – evidenzia Forcolin – prosegue l’operazione di riordino delle funzioni delle province. “Lo scorso anno il Veneto è stata la prima Regione a farsi carico di personale e competenze non fondamentali delle Province, impegnando 40 milioni del proprio bilancio per far fronte ad una riforma caotica e calata dall’alto – dichiara il vicepresidente - Ora stiamo facendo ordine in un quadro confuso, affrontando ad una ad una le diverse funzioni e relativi oneri: le Province continueranno a gestire protezione civile e urbanistica, mentre caccia e pesca e polizia ambientale, così come il monitoraggio del turismo, saranno gestiti meglio e con maggior efficacia su scala regionale”.