Come sappiamo, la Commissione Europea ha valutato lo stato di applicazione delle Direttive Habitat e Uccelli e deciso di non revisionarle ma di predisporre semmai un piano d'azione per una piena e corretta applicazione nei Paesi dell'Ue. Il processo di valutazione è terminato con un rapporto finale a marzo 2016.
Da questo documento, disponibile a questo indirizzo, estrapoliamo una tabella esaustiva che indica il livello complessivo di pressioni negative su uccelli e habitat tra il 2007 e il 2012. Ancora una volta emerge chiaramente che l'agricoltura e la modifica degli habitat e dei territori sono le minacce principali.
La caccia viene considerata insieme alle altre attività che prevedono lo sfruttamento delle risorse naturali, compresa la pesca ma anche il bracconaggio. Difficile quindi quantificare quale sia l'impatto della caccia legale, che per sua nautra dovrebbe essere, ed è, sostenibile. Possiamo però ricordare che tutto questo calderone, che comprende le tante azioni di bracconaggio, incide non più del 13% sulle generali cause di disturbo. Seguono le attività del tempo libero (ricreazionali all'aria aperta),come gli impianti sciistici, l'escursionismo, il turismo naturalistico e quello balneare, che disturba uccelli e habitat per il 10% del totale.