Il Consiglio di Stato, accogliendo parzialmente l'appello cautelare di Arci Caccia e Enalcaccia, ha riformato la decisione del Tar dell'Abruzzo che aveva determinato la chiusura anticipata della caccia alle specie cesena, tordo bottaccio, tordo sassello e beccaccia al 31 dicembre, grazie al ricorso di Wwf.
Per effetto dell'ordinanza del 15 dicembre la caccia a cesena, tordo bottaccio e tordo sassello continuerà invece fino al 10 gennaio 2017, ovvero il limite stabilito nel parere Ispra, il cui discostamento non è stato validamente argomentato dalla Regione. Per la beccaccia invece rimane il limite del 31 dicembre.
Estrapoliamo dal sito dell'Arci Caccia questa dichiarazione dell'’Avv. Matteo Valente dello Studio AOR Avvocati di Roma, che ha seguito il giudizio per conto delle due associazioni venatorie ricorrenti. “Auspichiamo di aver dato soddisfazione, anche se parziale, ai presidenti delle due Associazioni venatorie che hanno deciso di proporre l’appello”. “Pur se consapevoli sin dall’inizio che la battaglia legale intrapresa era complessa, tuttavia abbiamo verificato sin da subito che le tesi da noi sostenute hanno mostrato un particolare interesse da parte del Collegio, tanto da ottenere la possibilità di avere la decisione definitiva in tempo utile almeno per consentire lo svolgimento dell’attività venatoria nei giorni di gennaio . Un tempo veramente record considerati i tempi del Consiglio di Stato. La decisione del Tar Abruzzo era palesemente viziata per quanto concerne i tempi di caccia alle specie della famiglia dei Turdidi ed il Supremo Giudice Amministrativo ha pienamente riconosciuto le nostre ragioni. Anche se non è stata consentita la possibilità di cacciare la Beccaccia nel mese di gennaio, ritengo che la decisione odierna rappresenti l’inizio di un percorso che conduca ad un maggiore e sempre più assiduo riconoscimento delle istanze del mondo venatorio”.
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