Oggi si apre ad Arezzo la Conferenza regionale sulla caccia della regione Toscana.
In essa la Giunta guidata dal PD pone con forza il problema della compatibilità delle presenze faunistiche di alcune specie con le produzioni agricole e con la tutela della biodiversità. Leggo su un'agenzia che si teorizza la necessità del controllo delle popolazioni di lupi che, in alcune aree, cominciano a creare gravi problemi all'allevamento di pregio. In Toscana si è fatto una politica di grande promozione del "agriturismo venatorio" e si è realizzato un sistema di mobilità dei cacciatori per la caccia alla migratoria.
Leggo che è stata approvata la nuova legge regionale dell'Emilia Romagna (retta dal PD) che, nei limiti dell'attuale legge nazionale cerca di dare risposta alle medesime esigenze.
L'Assessore all'agricoltura della Liguria (governa il PD), scrive al Governo affinché si possa intervenire sugli storni e si prolunghi la caccia al cinghiale.
Il Parco nazionale dello Stelvio è stato costretto ad adottare un piano di abbattimento di oltre 1000 cervi, è stata aperto un dossier di infrazione verso l'Italia per il mancato controllo dello scoiattolo grigio (alloctono) che sta distruggendo il tipico e protetto scoiattolo rosso italiano.
L'INFS ha presentato un progetto INTERREG per contenere i gabbiani causa della drastica diminuzione delle specie di acquatici di maggiore pregio nelle zone umide tutelate e vietate alla caccia. Il WWF ha scritto a tutte le regioni italiane per conoscere le cifre del drammatico fenomeno dei danni alle produzioni agricole prodotti dalla fauna selvatica, e la Commissione agricoltura della Camera dei deputati ha, sullo stesso tema, avviato una indagine conoscitiva da cui si ricavano dati allarmanti. Nella painura padana si cerca (con gli scarsi strumenti offerti dalla legge) di abbattere l'immenso numero di nutrie che scavano negli argini e fanno crollare i ponti! I sindaci di molte grandi città cercano di intervenire contro storni e piccioni e nelle campagne vi è un numero di corvidi mai visti prima ed è vicina la scomparsa delle specie di nidificazione in Italia da essi predate. Tutte le cronache locali sono ricche di articoli che evidenziano i problemi causati dalla fauna e, dopo il grave incidente all'aereoporto di Roma/Ciampino anche le testate giornalistiche nazionali e la TV si sono accorti che siamo in un'emergenza anche per la sicurezza di molti aereoporti per gli stormi presenti nei periodi di passo.
Tutte le nazioni europee che stanno alla nostra latitudine hanno calendari venatori che, per talune specie, consentono il prelievo a febbraio. Devo continuare?
La 157 era una buona legge 16 anni fa! Per le condizioni faunistiche del nostro paese anche in relazione al numero di cacciatori. La 157 ha prodotto pienamente i propri obbiettivi di conservazione tanto è vero che, oggi, il problema principale della fauna selvatica è l'aumento incontrollato di talune specie. In questi 16 anni l'ideologia ambientalista ha prodotto solo riduzioni e ulteriori limiti rispetto ai contenuti della 157: aumento dei territori vietati alla caccia, riduzione delle specie, nuovi divieti... Non vi è paese d'Europa in cui questo sia avvenuto!
Il tema della riforma della legge che tutela la fauna omeoterma (è il titolo della 157) non è più un confronto tra cacciatori e animalisti; è un tema della nostra economia rurale, è il tema della tutela della biodiversità e dell'equilibrio nell'ambiente, è sempre più un tema di sicurezza pubblica.
Pensare di affrontare una riforma senza allentare i vincoli venatori è improponibile e non può, l'intera società rurale italiana essere vittima delle pregiudiziali ideologiche degli animalisti.
IL PD attacca la riforma: è IRRICEVIBILE. Le regioni che ho citato e che sono governate dal PD cercano di dare le stesse risposte che la bozza presentata vuole valorizzare.
Che scrivano all'on. Cenni e ad Andria gli amministratori regionali del PD! Non al Governo che ha la consapevolezza dei problemi e che sta cercando di risolverli guardando con attenzione alle iniziative
parlamentari. Veniamo al tavolo degli stakeolders, esso, che poteva diventare uno strumento utile, è divenuto il braccio operativo dei NO a prescindere del PD nazionale che è appiattito sulle posizioni animalambientaliste.
E' IRRICEVIBILE la proposta afferma il tavolo, lo stesso linguaggio, copia e incolla, usato dal Sen.Della Seta. Questo tavolo ha prodotto in molti mesi solo documenti generici, dove si dice e non si dice o, peggio, dove ciascuno dei propri componenti può leggere quello che ritiene di pensare lui! Il PD vuole che si deleghi agli stakeolders la riforma della caccia ma nel "tavolo" si è visto che tirano le file gli ambientalisti! Ma si può pensare che siano gli animalisti a risolvere i problemi che la fauna produce nelle nostre campagne!! Lo ripeto la riforma della caccia è principalmente un bisogno della nostra economia rurale non un contentino per i cacciatori!
Nel tavolo vi sono anche associazioni agricole e venatorie. Come si è visto Coldiretti si distingue e non firma i documenti vedrete che presto sarà seguità nei distinguo dagli altri "agricoltori"...
E poi c'é Federcaccia che mi attacca pesantemente firmando il documento di censura alla mia proposta insieme a LIPU, WWF e compagnia. Come Senatore della Repubblica non giudico l'atteggiamento della più importante associazione venatoria italiana, ne prendo atto ben cosciente del peso politico che Federcaccia esercita quando in Italia si parla di caccia.
Ma credo di avere il diritto di spogliarmi dal ruolo di Senatore!
Chi scrive ora è Franco Orsi federcacciatore iscritto alla sezione comunale di Savona. Come tale ho il diritto di chiedere ai vertici della mia associazione quale è la volontà di Federcaccia sulla riforma:
- chiedo perché non è stata ufficializzata, resa pubblica e adeguatamente motivata in tutti questi anni una proposta di riforma di Federcaccia, perché dobbiamo permettere che federcaccia venga insultata sul web venatorio e nessuno ritenga di intervenire. Perché nelle migliaia di sezioni in Italia non c'é appeso un documento che dice cosa vogliamo; un documento semplice, diretto chiaro e comprensibile ... come siamo noi cacciatori.
- chiedo come può la federcaccia dell'On Rosini a cui mi sono iscritto anni fa dichiarare irricevibile una proposta parlamentare di riforma, non accettare un confronto con chi ha il diritto e il dovere di presentare proposte di legge;
- chiedo perché sul sito di Federcaccia si parla di tutto fuorché della riforma della caccia né vengono neppure pubblicate le agenzie che si occupano di questo tema. Eppure vi trovo la notizia che un cacciatore si sloga il braccio mentre insegue in suo cane! Chiedo queste cose al mio Presidente nazionale, a chi partecipa al tavolo stakeolders per conto di federcaccia, all'amico Anfossi e all'amico Rebagliati rispettivamente Presidenti della Liguria e della provincia di Savona: Per avere questi chiarimenti, chiedo di poter prendere parte alla prossima riunione del Consiglio Nazionale di Federcaccia.