Approvare un nuovo calendario venatorio, o modificare quello esistente, “in modo da consentire la cacciabilità delle specie beccaccia, cesena, tordo bottaccio e tordo tassello sino al 20 e/o al 30 gennaio 2017”. Lo chiede in una nota inviata alla Regione la Federcaccia Abruzzo, la quale mette a disposizione i propri tecnici “per l’elaborazione di una relazione che sia idonea e coerente con le esperienze nazionali e con lo stato dell’arte delle scienze faunistiche e venatorie”.
Nel caso in cui la Regione decida di non procedere, Fidc considererà il silenzio della Regione come la dichiarazione di una “precisa scelta politica in danno” ai cacciatori. Fidc ricorda che poco prima delle feste natalizie il Consiglio di stato ha parzialmente accolto il ricorso presentato dall’associazione contro il calendario venatorio della Regione Abruzzo, estendendo la cacciabilità delle specie cesena, tordo bottaccio e tordo tassello fino al 10 gennaio 2017 e confermando la sospensione per la specie beccaccia dopo il 31 dicembre 2016.
“Il Consiglio di stato ha rimarcato, ancor più che il Tar Abruzzo, le responsabilità dell’amministrazione regionale nell’aver redatto, a sostegno delle scelte adottate nel calendario venatorio, una relazione del tutto carente e inidonea a superare le osservazioni sollevate, come da consuetudine, dall’Ispra” scrive l’associazione, che sottolinea come altre regioni italiane”utilizzando”efficacemente e diligentemente i numerosi dati scientifici a disposizione”, abbiano previsto la chiusura del periodo venatorio a quelle stesse specie tra il 20 e il 31 gennaio 2017, con i relativi calendari venatori che “hanno anche superato il vaglio di legittimità dei relativi Tribunali Amministrativi Regionali”.