Riceviamo e pubblichiamo:
UNA RICORRENZA STORICA FESTEGGIATA DEGNAMENTE
Anche questo capitolo è chiuso, e quello che si è appena aperto racconterà una nuova storia.
Non solo della Associazione Nazionale Libera Caccia, che in estate sarà chiamata ad onorare il suo appuntamento con la democrazia, eleggendo il gruppo dirigente che la guiderà per i prossimi quattro anni, ma anche, e soprattutto, la storia della nuova caccia. Quella di domani.
Su questo tema, infatti, si è sviluppato un Convegno che, almeno nelle intenzioni degli organizzatori, doveva essere solo una specie di immagine molto statica del quadro attuale e che, invece, ha mostrato una sorta di grande fucina nella quale fervono ancora i lavori, ma anche le scaramucce fra le varie Associazioni Venatorie, con alcuni interpreti che sono tuttora alla ricerca di una identità associativa chiara.
In effetti, quelli che avrebbero dovuto solo essere interventi “rituali” e quasi scontati di saluto e di augurio, si sono subito trasformati in piccole ma succose passerelle per chiarire (spesso senza riuscirci affatto) posizioni e politiche associative che risentono ancora delle pastoie ideologiche che le hanno condizionate fino ad oggi.
Ad evitare che il Convegno si trasformasse in una tavola rotonda fin troppo vivace –vanificando gli sforzi di mantenerlo all’interno dei confini di una grande festa– ci hanno pensato gli interventi molto pacati e sicuramente esaustivi di due politici come l’On.le Luciano Rossi e il Senatore Franco Orsi, ma anche il veloce trascorrere del tempo che ha fatto concludere i lavori ben oltre l’orario stabilito. Il dibattito ne ha sicuramente risentito, ma pensiamo che ci possano, anzi che ci debbano essere, altri momenti e altri luoghi dove esercitare quel salutare confronto dialettico (anche acceso) fra le varie visioni della problematica venatoria, analizzando tutte le sue possibili soluzioni.
Per tornare alla cronaca del pomeriggio di festa, descriviamo il tavolo della presidenza al quale, oltre l’intero Ufficio di Presidenza della Libera Caccia: Paolo Sparvoli, Sisto Dati, Salvatore Vescio, Bruno Santori e Romeo Trotta sedevano l’On.le Luciano Rossi, il sen. Franco Orsi, il Sindaco di Montefiascone, Fernando Fumagalli e il vice presidente della Provincia di Viterbo Mario Trapè.
E’ quindi doveroso ricordare il prestigiosissimo parterre che ha inteso rendere omaggio alla storia gloriosa della Libera Caccia, intervenendo con brevi messaggi di sincero ed affettuoso augurio come il Dr. Fernando Fumagalli, Sindaco di Montefiascone, che ha ringraziato per aver scelto il suo Comune e dichiarandosi totalmente disponibile ad ospitare ogni altra manifestazione della Libera Caccia. E’ poi intervenuto brevemente Massimo Ceccarelli, presidente regionale della ANLC e organizzatore sensibile e instancabile di tutta la kermesse, ivi compresa la non facile gestione logistica dell’ospitalità alberghiera per i numerosissimi convenuti, e soprattutto la cena di gala e lo spettacolo di cui si dirà in seguito. Ceccarelli ha presentato due illustri ospiti che hanno tenuto altro il nome del nostro Paese nel corso delle ultime olimpiadi di pechino: Francesco D’Aniello, Argento nel Double Trap e il Commissario Tecnico Mirco Cenci, giustificando l’assenza Johnny Pellielo, altro Argento olimpionico; tutti e tre, soci della Libera Caccia.
E’ stata quindi la volta del Dr. Mario Trapè, vice presidente della Provincia di Viterbo e titolare della delega in materia di agricoltura, caccia e pesca, che ha ricordato la grande attenzione dell’amministrazione provinciale nei confronti non solo della caccia, ma di tutto il territorio che, negli ultimi anni, sta risentendo pesantemente della sempre più massiccia presenza di ungulati.
Subito dopo, è cominciata la carrellata dei Presidenti e dei vice presidenti di quasi tutte le Associazioni Venatorie riconosciute e non riconosciute, con l’assenza inspiegabile e per certi aspetti dolorosa, dell’Italcaccia che non ha nemmeno ritenuto di inviare un messaggio.
Gli interventi, programmati in ordine alfabetico, e moderati dal vice presidente Salvatore Vescio, sono iniziati con l’Avv. Giovanni Bana, presidente dell’ANUU Migratoristi, che ha sottolineato la grande affinità che unisce la sua associazione alla Libera Caccia e il profondo legame affettivo che lo lega personalmente ai suoi padri fondatori.
E’ poi intervenuto il Dr. Roberto Cicognani, Vice presidente nazionale di Enalcaccia, che non ha mancato di sottolineare il grande lavoro comune svolto in sede di Coordinamento, per la preparazione di un documento di modifica alla legge 157/92. E’ stata quindi la volta del presidente della Confavi, la D.ssa Maria Cristina Caretta che, dopo aver evidenziato l’unità di intenti dimostrata dalla grande partecipazione associativa, si è ben presto allontanata con eccessivo fervore (assolutamente incomprensibile per il contesto) dal tema del convegno, accendendone improvvidamente i toni, creando malumore nella platea.
Ha quindi preso il microfono il Dr. Osvaldo Veneziano, presidente dell’Arcicaccia che ha subito smorzato la polemica, focalizzando la sua analisi su tre punti fondamentali: la necessità di coinvolgere tutte le altre componenti sociali; l’assoluta trasversalità dell’animalismo in tutti gli schieramenti politici; l’esigenza di rivedere i rapporti interni al mondo venatorio. Concludendo però con un significativo “ha dda passà ‘a nuttata”, l’indimenticabile battuta finale della eduardiana Napoli milionaria.
E’ stata poi la volta del Prof. Felice Buglione presidente nazionale della Fidasc, la federazione del Coni, alla quale la Libera Caccia aderisce con grande convinzione. L’autorevole dirigente del mondo sportivo nazionale, dopo aver ribadito l’assoluto valore delle discipline federali, tutte di stretta derivazione venatoria, ha sottolineato proprio la partecipazione attiva della ANLC alle molteplici iniziative sportive, resa ancora più concreta dal lavoro svolto da Paolo Sparvoli in veste di vice presidente vicario. Saverio Patrizi è poi intervenuto brevemente per portare il saluto di tutta l’Editoriale Olimpia e quelli personali dell’editore e direttore responsabile di Diana, il Dr. Pasquale Cacciapuoti, impossibilitato a partecipare ai lavori.
A questo punto, ha preso la parola il presidente Paolo Sparvoli con il suo esauriente intervento (riportato integralmente qui di seguito e sul sito internet) intervallando la relazione ufficiale, distribuita a tutti i convenuti, con una lunga e applaudita serie di “interventi a braccio” con i quali ha voluto mettere in risalto alcuni passaggi particolari.
Dopo l’intervento di Sparvoli, il moderatore ha dato la parola al Dr. Gianluca Dall’Olio, vice presidente della Federcaccia, che, nonostante un precedente importante impegno, non ha voluto disertare l’evento della Libera Caccia, pur arrivando in ritardo. Il dirigente federcaccia, con un intervento assai sanguigno (che ha suscitato più di un brusio di disapprovazione) ha voluto rimarcare gli innegabili benefici che, a suo avviso, ha prodotto la corretta applicazione della 157 ed ha mosso pesanti critiche al lavoro svolto dal Senatore Orsi.
Quasi a riportare i toni ad un livello più sereno, ci ha pensato il pacato ma arguto intervento di un giornalista di grande preparazione venatoria (ma anche storica e politica) come il Dr. Giuliano Incerpi, che dopo una vita trascorsa alla direzione di Diana, sta ora curando con grande successo l’immagine e il lavoro di un importante e aggiornatissimo portale come Big Hunter.
Subito dopo quest’ultimo intervento, il moderatore ha dato lettura dei messaggi pervenuti alla Presidenza da parte di autorevoli ospiti che non sono potuti intervenire al convegno per motivi di salute, come l’Avv. Luigi Cirese, che ha inviato una sentita e lunga missiva, o per improrogabili impegni di lavoro come il Prof. Andrea Monorchio, il dr. Carlo Peroni, presidente dell’Anpam, il Dr. Alessandro Tamburini, presidente del CNCN, e i giornalisti Bruno Modugno, Direttore Editoriale e Autore di Caccia & Pesca, Sky, Giacomo Cretti, consulente del Ministro Zaia, e i direttori responsabili di “Caccia e Tiro”, Giorgio Pettinà, e “Armi e Tiro”, Massimo Vallini.
Attesissimo, a questo punto, l’intervento dell’On.le Luciano Rossi al quale va riconosciuto il grande merito di aver saputo raccogliere, intorno al mondo del tiro, della caccia e della pesca, ben 126 parlamentari: 114 deputati e 12 senatori, fra i quali lo stesso Franco Orsi, relatore ufficiale del testo di modifica della 157. L’On.le Rossi, che tra l’altro può vantare una lunga e felice esperienza come dirigente sportivo, ha messo giustamente messo in evidenza il valore di questa iniziativa politica dalla quale è legittimo attendersi degli indubbi benefici, proprio perché all’interno dell’Intergruppo sono rappresentate tutte le forze politiche.
Il ruolo importante e delicatissimo di concludere i lavori del Convegno è spettato, inevitabilmente, proprio al politico (peraltro cacciatore) al quale il Governo ha assegnato il compito di relatore ufficiale delle proposte di modifica alla legge 157/92.
Il senatore Franco Orsi ha rivendicato l’estrema correttezza del suo operato, teso a contemperare le diverse esigenze di tutte le parti interessate ad una modifica della normativa venatoria. Nel tracciare un esauriente riassunto delle più significative tappe del lungo e delicato percorso compiuto fino ad oggi, il relatore non ha ovviamente mancato di sottolineare le principali difficoltà che ha dovuto affrontare. Innanzitutto, l’ostilità delle varie anime dell’ambientalismo, molte delle quali sono evidentemente succubi dell’ideologia animalista e “sorde” anche di fronte alle più eclatanti urgenze del mondo agricolo, seriamente minacciato dalla abnorme proliferazione di alcune specie, soprattutto ungulati e corvidi, e dell’intera società che sta subendo le pesanti e gravi conseguenze di una incontrollata crescita delle popolazioni di nutrie (argini e ponti) e di storni, cormorani e gabbiani (incidenti aerei). In secondo luogo, il comportamento spesso incomprensibile di alcune componenti dell’associazionismo venatorio, come la Federcaccia, che “è pronta a criticare il mio lavoro, ma ha il torto di non aver mai avanzato proposte concrete nelle quali mettere la faccia fino in fondo”.
Conclusa, ben oltre l’orario previsto, la parte “formale” della festa associativa, tutti i convenuti, tranne pochi, come l’On.le Rossi, che avevano altri impegni, si sono trasferiti con la navetta messa a disposizione dall’organizzazione, presso il ristorante “La Carrozza d’Oro” dove li attendeva una gustosa cena di gala con una straordinaria animazione. Fra i motivi suonati dal complesso Claudio e Donatella; le arie celebri intonate dai Tre Tenori; uno straordinario balletto di Carmen Russo con le coreografie di Enzo Paolo Turchi e lo sfrenato samba del gruppo brasiliano Ipanema Show do Brasil con le sue statuarie e sorridenti ballerine, la serata si è protratta nella massima allegria e spensieratezza fino alle ore piccole, concludendo in maniera giusta una giornata di grande festa per tutta la Libera Caccia.
Scarica la relazione del presidente Sparvoli