Con un atto dirigenziale, la Regione Puglia ha sospeso l'esercizio della caccia “per condizioni atmosferiche avverse” dal 6 all'8 gennaio. Un eccesso di zelo, come fa notare subito dopo il provvedimento Antonio Negro, vicepresidente della Federcaccia di Lecce, il quale fa presente che il 6 gennaio era un venerdì e che la caccia quindi già di per sé sarebbe stata chiusa, mentre per gli altri giorni su terreni coperti di neve, in tutto o in parte, la legge vieta già l'attività venatoria.
L'iniziativa, replicata anche in Molise, riferita però ai soli i giorni 7 e 8 gennaio, ha dato un inaspettato spunto agli animalisti. Il Wwf ha invitato tutte le regioni del centro – sud, interessate dall'anomala ondata di gelo, a seguire l'esempio della Puglia, mentre, al contrario, in Molise Legambiente ha criticato la sospensione, considerandola inutile, considerato che, appunto, “la legge quadro sulla caccia già prevede all’articolo 21 (lettera m) il divieto di cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve” ma ha invitato ad intensificare i controlli, appellandosi ai cacciatori di rispettare il divieto.
L'Enpa si spinge ancora più in là, chiedendo per quest'anno di chiudere completamente la stagione della caccia. “Molti animali sono infatti ridotti allo stremo dal freddo e dalla fame. È l’appello dell’Enpa ai presidenti delle Regioni, ai quali l’associazione di protezione degli animali chiede di applicare l’articolo 19 della legge 157/92 che «per sopravvenute particolari condizioni ambientali stagionali o climatiche» attribuisce loro la facoltà di fermare l’attività venatoria.