Dopo le sollecitazioni delle Associazioni venatorie sarde, Cpa, Fidc e Ucs, la Regione risponde picche alla possibilità di convocare finalmente il Comitato Regionale Faunistico per predisporre il posticipo della caccia ai tordi e alla beccaccia. A sostegno del diniego, almeno finché qualcosa non cambierà (per esempio con una definitiva pronuncia del Consiglio di Stato dopo che il Tar del Lazio lo scorso 6 dicembre si è dichiarato incompetente), l'Assessore Donatella Spano porta la recente decisione dello stesso organo dirimente sul ricorso dell'Abruzzo, il cui calendario venatorio è stato limitato al parere Ispra, con conseguente chiusura della caccia a cesena e tordo al 10 gennaio e al 31 dicembre per la beccaccia.
L'Assessore fa presente che in una recente nota (22 dicembre 2016) il Ministro Galletti ha comunicato di aver sollecitato Ispra a valutare con urgenza le evidenze scientifiche relative alle date di migrazione, documentate anche da diversi portatori di interesse. Le interolocuzioni con il Ministero sono ancora in corso. “Il mio impegno – conclude Spano – è quello di continuare a farmi parte attiva con il Ministero e quindi di comunicare con la massima sollecitudine alle associazioni in indirizzo e a tutti i componenti del Comitato faunistico le risultanze delle predette interlocuzioni. Se tali risultanze comtempleranno il posticipo della chiusura della caccia procederò all'immediata convocazione del comitato”.
La risposta delle associazioni non si è fatta attendere. Nella missiva di oggi, mercoledì 11 gennaio, le rappresentanze dei cacciatori sardi fanno presente che i ricorsi delle regioni Liguria, Marche e Toscana hanno avuto esito positivo per la caccia e che tali ricorsi hanno visto l’impugnazione al Consiglio di Stato, ma che non è stata chiesta la sospensiva, per cui le relative decisioni sono eseguibili. “Pertanto – scrivono - , riteniamo sussistano i presupposti per insistere nella convocazione urgente del Comitato Regionale Faunistico allo scopo di adeguare il calendario venatorio Sardo tempestivamente a quello delle altre Regioni sulla prosecuzione della caccia a tordo, beccaccia e cesena".
E poi una doverosa precisazione: "per quanto riguarda il calendario venatorio dell’Abruzzo, facciamo notare che la decisione è dovuta soltanto alla mancata produzione di studi scientifici sulle specie di cui trattasi ed alla mancata costituzione in giudizio della Regione Abruzzo in difesa del proprio calendario". Le associazioni sono sul piede di guerra. "Se entro venerdì non riceveremo nessuna risposta, la prossima settimana scenderemo in piazza", dice il Presidente di Cpa Sardegna, Marco Efisio Pisanu.