L'Assessore all'Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, incontrerà oggi a mezzogiorno i rappresentanti dei cacciatori, per chiarire la situazione. Se non concederà il posticipo di una decina di giorni per la caccia a tordi e beccaccia, le doppiette scenderanno in piazza per protesta, contro una decisione che, come detto, e ripetuto, considerano solo politica e anti scientifica. Probabilmente la Spano invece confermerà il calendario in vigore e durante l'incontro cercherà di mettere in chiaro ciò che ha ribadito anche ieri in un comunicato. Ovvero che “non esiste alcun pregiudizio ideologico sulle date di chiusura della caccia alle specie della beccaccia, della cesena e del tordo bottaccio”, visto che, sottolinea, i termini del calendario sono “fissati in coerenza con le indicazioni ministeriali ed europee” ed hanno “motivi esclusivamente tecnico-giuridici” e “potrebbero essere rivisti se esistessero presupposti giuridici tali da non incorrere nella violazione di norme nazionali ed europee”.
“Anche oggi ho interloquito con il Ministro – evidenzia la Spano - per sottolineare la necessità di uniformare le date di chiusura della stagione venatoria. Voglio quindi ribadire con forza che dietro non si nasconde una questione ideologica ma soltanto il fatto che la Regione Sardegna ha rispettato gli aspetti tecnico-giuridici e il parere dell’Ispra, organo di supporto delle decisioni di Governo”. L'assessorato sardo ha chiesto al Ministro di far sì che l’Ispra tenga conto sia degli studi degli organi istituzionali che di quelli di tutti i portatori di interesse. “Personalmente – aggiunge - proporrò, all’interno della programmazione regionale della ricerca, lo sviluppo di uno studio specifico che possa sostenere le decisioni anche dinanzi a Ispra”. L’esponente dell’Esecutivo ricorda di aver riconosciuto il ruolo dei cacciatori nel governo del territorio, “tanto da sollecitare con forza nel Comitato faunistico il loro sostegno nella lotta alla peste suina africana”.
Infine si sofferma sugli aspetti economici dell’attività venatoria: “Complessivamente le giornate di caccia sono cresciute rispetto agli anni precedenti. Inoltre abbiamo apprezzato la disponibilità dei cacciatori a supportare la raccolta dei dati sui carnieri per la trasmissione agli organi competenti ed evitare sanzioni che ricadrebbero su tutti i contribuenti sardi”.