I cacciatori sardi, con le loro associazioni di riferimento (Fidc, Cpa e Ucs) hanno sollecitato e ottenuto ieri, mercoledì 18 gennaio, un incontro con l'assessore Spano, alla quale è stato rivolto l'invito a predisporre il posticipo della chiusura ai tordi e a beccacce, con l'opportuna convocazione del Comitato Faunistico Venatorio in tempo utile (ovvero entro il 20 gennaio). L'assessore, come già comunicato, con ogni probabilità non si attiverà in tal senso, ma alla riunione, a testimonianza del proprio impegno a favore delle istanze dei cacciatori sardi ha portato la recentissima corrispondenza tenuta con il Ministro Galletti, a cui è stata evidenziata “la disparità delle date di chiusura della caccia ad alcune specie migratorie (beccaccia, cesena e tordo bottaccio) tra le diverse regioni italiane”.
"Corre l'obbbligo di evidenziare - scrive la Spano nella lettera del 13 gennaio - che la disparità di trattamento tra i cacciatori delle diverse regioni ha determinato un elevato livello di conflittualità e un forte malumore nel mondo venatorio isolano, al punto che le Associazioni Venatorie Sarde hanno recentemente formalizzato la richiesta urgente di adeguare il calendario venatorio ardo a quello delle Regioni (Toscana, Marche, Liguria) che hanno previsto la prosecuzione della caccia per le specie migratorie, anche in considerazione del fatto che altre regioni stanno adottando provvedimenti analoghi". Spano ha dunque richiesto al Ministero di esprimere un autorevole parere risolutivo in merito alla questione sollevata e di farsi interprete, nelle sedi europee opportune, della necessità di rivisitare e interpretare correttamente e in maniera univoca le date di inizio della migrazione prenuziale”.
La risposta del Ministro, datata 17 gennaio, segnala che finalmente Ispra ha evidenziato “la necessità di un cambio di prospettiva”, concordando sull'esigenza prioritaria, segnalata dallo stesso Ministro nei giorni scorsi, di un'analisi scientifica della situazione, finalizzata “a definire lo sviluppo spazio – temporale dei movimenti di ritorno a partire dalle decadi di inizio degli stessi alle diverse latitudini lungo la flyway complessiva seguita da una determinata specie”.
“Una simile analisi, che dovrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un Atlante della migrazione degli uccelli europei - scrive Galletti - , consentirebbe finalmente di chiarire in modo univoco e omogeneo tutti i dettagli conoscitivi per l'implementazione e la corretta applicazione dell'articolo 7.4 della Direttiva 2009/147/CE a livello non solo italiano ma per ciascuno degli Stati Membri UE. Tale nuova prospettiva – continua Galletti -, secondo quanto si precisa nella stessa nota, verrà considerata da Ispra per il rilascio dei propri pareri già a partire della prossima stagione venatoria sulla base delle prime risultanze acquisite”.