Era nell'aria. Il Ministro Gian Luca Galletti lo aveva annunciato già nella lettera del 22 dicembre, in cui segnalava di aver sollecitato Ispra ad accertare le evidenze scientifiche che dimostrano la possibilità di estendere il prelievo venatorio ai tordi e alla beccaccia ben oltre da quanto finora permesso dai Key Concepts nazionali. E Ispra, ubbidendo alla formale richiesta del proprio Ministro, pare avere finalmente aggiustato la rotta.
Come emerso dalla pubblicazione dei carteggi da parte di Cpa Sardegna su facebook, consegnati dall'Assessore all'Ambiente Donatella Spano nell'incontro con le associazioni venatorie sarde, Galletti in una recentissima nota afferma che finalmente Ispra ha evidenziato “la necessità di un cambio di prospettiva”, concordando sull'esigenza prioritaria, segnalata dallo stesso Ministro nei giorni scorsi, "di un'analisi scientifica della situazione su scala geo-politica transnazionale, secondo una prospettiva a scala di rotte di migrazione nel loro complesso (flaway), finalizzata a definire lo sviluppo spazio – temporale dei movimenti di ritorno a partire dalle decadi di inizio degli stessi alle diverse latitudini lungo la flyway complessiva seguita da una determinata specie”.
“Una simile analisi, che dovrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un Atlante della migrazione degli uccelli europei - scrive Galletti - , consentirebbe finalmente di chiarire in modo univoco e omogeneo tutti i dettagli conoscitivi per l'implementazione e la corretta applicazione dell'articolo 7.4 della Direttiva 2009/147/CE a livello non solo italiano ma per ciascuno degli Stati Membri UE. Tale nuova prospettiva – continua Galletti -, secondo quanto si precisa nella stessa nota, verrà considerata da Ispra per il rilascio dei propri pareri già a partire della prossima stagione venatoria sulla base delle prime risultanze acquisite”.
"Si tratta di un approccio che condivido - scrive ancora il Ministro all'Ambiente - e, per tale ragione, assicurerò fin da ora il supporto mio personale e del mio Dicastero in tutte le sedi sovranazionali e internazionali per la concreta realizzazione dell'Atlante delle migrazioni, affinchè tale strumento possa rappresentare in futuro la base condivisa per la corretta applicazione dell'articolo 7 della Direttiva Uccelli, nella prospettiva di una gestione venatoria basata su valutazioni transnazionali".
Niente da fare per il posticipo in questa stagione venatoria, anche se, come ben sappiamo, i calendari delle scorse stagioni che hanno previsto la chiusura oltre i tempi Ispra, sono passati indenni dai ricorsi alla Giustizia Amministrativa, grazie ai dati scientifici che già ci sono. Galletti continua a pensarla diversamente. "Per contro - continua -, nel contesto normativo attualmente vigente, non posso che sottolienare ancora una volta la necessità di garantire il pieno rispetto della Direttiva 2009/147/CE e dell'articolo 18, comma 1-bis, della Legge 11 febbraio 1992, n. 157. A tal proposto rammento che la Commissione Europea ha avviato contro l'Italia il caso EU-Pilot 6955/14/ENVI, nel quale si chiede conto della mancata chiusura della caccia per le specie beccaccia, cesena e tordo bottaccio entro termini compatibili con i periodo di migrazione prenuziale, come identificato nel documento tecnico di riferimento. Tanto rappresentato, ribadisco che i PResidenti delle REgioni sono responsabili dell'adozione di calendari venatori non conformi alla normativa europea, fermo restando il disposto di cui all'articolo 44 della legge n. 234/2012, che prevede il diritto di rivalsa dello Stato nei confronti delle Regioni che si rendano eventualmente responsabili di violazioni degli obblighi derivanti dal diritto europeo".