La Conferenza Stato Regioni dovrebbe licenziare oggi, martedì 24 gennaio, il Piano per la gestione del lupo in Italia. Un documento tecnico pronto già da almeno un anno, che prevede la possibilità, per le Regioni, di intervenire con abbattimenti mirati, in deroga alla legge, che per il lupo prevede uno speciale status di protezione.
Il tutto a fronte di un numero crescente di esemplari (oltre 2 mila capi, ma probabilmente anche molti di più, aumentati nel frattempo, tra ibridi e soggetti geneticamente definiti) e delle ingenti perdite economiche registrate da anni ormai in tutto l'Appennino (e non solo) con particolare riferimento a quelle zone in cui la pastorizia svolge ancora un ruolo importante e cruciale per le economie locali. Il Piano stabilisce anche un contingente massimo di capi abbattibili: il 5% sul totale della popolazione, ovvero non più di una cinquantina di lupi in tutta Italia (calcolato sull'ipotesi minima di fine 2015).
A sostenere la necessità di attivare gli abbattimenti, sarebbero state in particolare – lo dice il Wwf in una nota critica - le regioni Abruzzo, Toscana, Veneto, Basilicata, Calabria e Valle d'Aosta, sotto pressione degli allevatori e delle loro associazioni di categoria, che da anni ormai denunciano una situazione non più sostenibile. Le tante risorse spese per rimborsare i danni (leggasi capi di ovini, bovini, ecc. uccisi sul campo dal lupo o spaventati al punto di interrompere la produzione di latte) oltre a costituire un pesante capitolo di spesa per le amministrazioni regionali, non bastano a far ripartire la produzione, ma coprono semmai solo una minima parte del danno subito.
Solo a Grosseto - da informazioni WWF LAV, peraltro tutte da verificare - sono stati investiti oltre due milioni di euro in tre anni per il progetto IbriWolf, il cui obbiettivo è quello di catturare gli ibridi per salvaguardare il lupo. Ma se si capita sul sito dedicato al progetto Life, sembra che tutto si limiti a ricerche e conferenze, tanto che nella parte relativa ai risultati raggiunti, non c'è modo di sapere quanti ibridi sono stati finora catturati. Recentemente a tal proposito ha fatto scalpore una nota di Confagricoltura, nella quale si dichiara che negli ultimi 30 mesi, con una spesa che si aggira intorno al milione di euro, sono stati catturati, per la loro identificazione, soltanto 10 esemplari di “ibrido” in tutta la Toscana" e che il tutto è costato ben un milione di euro. A questi soldi vanno aggiunti tutti i fondi per il ristoro dei danni, che la Toscana, come altre Regioni, continua a rimpinguare.
Contrari, come già si sapeva, gli ambientalisti e gli animalisti. Per Wwf si tratta di una decisione “che riporterebbe indietro il Paese di 40 anni sulla tutela del lupo". Una posizione che però non tiene conto delle decine di uccisioni illegali verificatesi negli ultimi anni, purtroppo fenomeno scontato dove si innescano conflitti tra fauna selvatica e attività rurali. Le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Lndc hanno inviato un appello al Governo affinchè fermi la caccia al lupo. Risponde Galletti: "Non esiste nel piano alcuna 'caccia al lupo' indiscriminata, come paventato da alcune associazioni, ma un insieme di azioni coerenti sotto il profilo scientifico, mirate a migliorare lo stato di conservazione della specie e al contempo la pacifica convivenza con l'uomo". "La sua redazione - spiega il Ministro - ha coinvolto oltre 70 tra i massimi esperti dell'argomento, oltre all'Istituto per la Protezione Ambientale (ISPRA) e i maggiori portatori d'interessi".
"Il piano, che prevede 22 azioni di conservazione della specie, affronta anche il tema nodale della risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività dell'uomo, nel pieno rispetto della normativa comunitaria e di quella nazionale - prosegue la nota -. Proprio a questo scopo, il testo concede in casi eccezionali la possibilità di attivare deroghe al divieto di rimozione di singoli esemplari di lupi, già prevista dalle norme italiane ed europee, avviando un percorso strettamente regolamentato e caratterizzato da rigorose azioni di prevenzione".