Il Wwf del Molise ha inviato alla Commissione UE una richiesta di
apertura di infrazione nei confronti della Regione, per aver disposto in calendario venatorio la
chiusura della caccia alla beccaccia il 30 gennaio 2017. Secondo gli ambientalisti la data contrasterebbe con la normativa nazionale (Legge 157/92) oltre che con quanto espresso nel parere dell’ISPRA Prot. n. 30744 del 25 maggio 2016.
Il che è come minimo impreciso. Come sappiamo, ma ripeterlo non fa certo male, la legge 157/92 recepisce la Direttiva Uccelli, la quale permette di
utilizzare la decade di sovrapposizione sulle date fissate dai Key Concepts nazionali sull'inizio della migrazione (per altro redatti dal Comitato Ornis nel 2001 e mai aggiornati nonostante le evidenze scientifiche che li contestano), quindi, come dimostrano diverse sentenze ormai arcinote, non esiste alcun contrasto con la normativa italiana. Il contrasto semmai è con l'Ispra che da anni si ostina a non tener conto dei dati disponibili e ad aggiornarli con studi efficaci (cosa che, stando alle intenzioni dichiarate su richiesta del Ministero, cambierà finalmente dalla prossima stagione).
Secondo Wwf i dati presentati dalla Regione a sostegno delle proprie scelte, che attesterebbero una differenza nell’inizio della migrazione pre-nuziale, "non sono affatto adeguati a sostenere una tesi tecnico-scientifica", perchè Ispra evidenzia che tali studi (Scolopax Overland)
presentano di solito criticità relative al periodo di monitoraggio, esiguità di dati e di catture. Staremo a vedere cosa attesteranno gli studi Ispra, quando finalmente saranno attivati.