Il piano d'abbattimento presentato dall'Ente parco delle Madonie per i troppi cinghiali presenti all'interno della riserva è stato per il momento respinto dall'amministrazione regionale. La ripartizione faunistico venatoria dell'assessorato regionale Agricoltura e Foreste ha infatti ritenuto che non sussistessero le motivazioni valide per gli abbattimenti, in quanto non sarebbe stato dimostrato un pericolo reale per la biodiverist�del Parco. Questi cinghiali, oltre a danneggiare gli equilibri del parco, sono un grosso problema per gli agricoltori della zona e causa di troppi incidenti stradali.
L'assessore regionale all'agricoltura e Foreste, Giovanni La Via ha così giustificato il rifiuto “Il testo della legge parla chiaro - ha precisato La Via - e specifica che si può intervenire solo in caso di reale minaccia alla biodiversità del Parco”. "Le colture od i muretti a secco - spiega La Via - non sono elementi tutelati e quindi non possono consentire l'inizio delle procedure”. I cinghiali nel parco sono stimati intorno alle 30 mila unità, il commissario del Parco Angelo Aliquò ha ribattutto di aver consegnato i dati richiesti che dimostrano che effettivamente questi disequilibri sono riscontrabili, La Via si è dimostrato disponibile ad un incontro nei prossimi giorni per risolvere un nodo che appare soprattutto di natura prettamente burocratica.