Matteo Torrisi è un cacciatore giovanissimo (18 anni appena), studia all'agraria e vive a Ronco Scrivia (GE).
Nel tempo libero, oltre alla caccia, ama praticare il trekking e la fotografia. La sua passione è nata naturalmente, quando era solo quindicenne, nonostante in famiglia non ci fosse nessun praticante. “Sotto casa avevo visto i cacciatori con i cinghiali appena presi e mi sono incuriosito. Poi, cambiando casa, mi sono ritrovato il vicino cacciatore”.
Il gioco era fatto, la scintilla ormai era scattata. Oggi quell'uomo è un compagno di squadra in battuta di Matteo, che è già alla sua seconda stagione venatoria. Oltre alla classica battuta al cinghiale, questo giovane intende dedicarsi ad altre forme e diventare un giorno cacciatore di selezione al daino e al capriolo. “La caccia secondo me è utile, contribuisce a mantenere un equilibrio e a limitare i danni all'agricoltura. Daini e caprioli per esempio uccidono gli alberi mangiandone la corteccia, i cinghiali, si sa, distruggono i raccolti, i colombacci vanificano le semine nei campi”.
Il suo sogno è quello di fare della sua passione un lavoro. “Studiando agraria, indirizzo gestione ambientale, mi piacerebbe avviare un'azienda faunistico venatoria. Ma tempo al tempo, con l'alternanza scuola lavoro estiva intanto ho contattato il parco regionale del mio paese e sono in attesa di risposta”.