L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, nel ruolo di presidente della Commissione Ambiente nella Conferenza Stato Regioni, mercoledì a Roma ha partecipato all’audizione alla Camera dei Deputati sulla proposta di legge in materia di Aree protette.
“Le Regioni - ha detto l’assessora Spano - si sono espresse in generale favorevolmente rispetto alla novità normative che, alla luce dei nuovi obiettivi di tutela della biodiversità a livello nazionale, comunitario e internazionale, sono necessarie dopo 26 anni dall’approvazione della legge quadro in materia di protezione della natura, in particolare per l’introduzione di elementi di semplificazione nelle procedure e altre novità significative che migliorano la governance, la pianificazione e la gestione dei parchi. Le Regioni – ha concluso - hanno però presentato numerose osservazioni ed emendamenti su alcune criticità, al fine di migliorare la proposta di legge”.
LE PROPOSTE. Tra gli emendamenti, per dare maggiore dignità ai parchi regionali è stato chiesto di unificare la definizione di “parco naturale” (nazionale o regionale) sotto il profilo delle caratteristiche naturali, dei valori tutelati, degli obiettivi perseguiti, lasciando alla differente rilevanza degli interessi da tutelare il solo parametro che distingue il parco nazionale da quello regionale. “Per evitare conflitti tra parchi e comunità locali limitrofe – ha spiegato Donatella Spano – abbiamo proposto che la pianificazione e regolamentazione nelle aree contigue, in particolare l’attività venatoria, sia mantenuta al livello regionale anziché affidata all’ente gestore del Parco, che regolamenta solo all’interno dei confini del parco”.
Tra le altre proposte, in linea con il principio di semplificazione, è stata fatta la richiesta, nella procedura di approvazione del piano del parco, di armonizzare i tempi con quelli previsti dalla normativa sulla Valutazione ambientale strategica. Infine, una richiesta rilevante delle Regioni è che vengano ripristinate importanti fonti di finanziamento per le attività dei parchi (Programma triennale per le aree protette) e che le norme relative alle entrate del parco siano estese anche ai parchi regionali, per poter disporre di maggiori risorse, che dovranno servire non solo a finanziare le attività di conservazione e tutela della biodiversità, ma anche le attività di valorizzazione e fruizione sostenibile del territorio.