A Montalcino, bellissimo borgo senese rinomatissimo per il suo vino, ma anche per i piatti di selvaggina, il cinghiale sarà servito a pranzo alle mense degli alunni delle scuole. L'idea è venuta al sindaco Silvio Franceschelli, grazie alla collaborazione delle squadre di cinghiale locali e della sezione Federcaccia paesana. "Certo, la determinazione del primo cittadino è decisiva - si legge sul sito della Federazione Nazionale della Caccia - : senza arrendersi alle prime difficoltà, tutti assieme sono riusciti a trovare il modo giusto per portare carne di cinghiale ‘nostrana’ nei piatti degli alunni. Cibo sano, prodotto da una filiera che ha passato tutti i necessari controlli e a chilometri zero. Un prodotto caratteristico e tipico del luogo, la macchia mediterranea, presente in abbondanza".
E così due cinghialotti, frutto di un particolare prelievo autorizzato dall’ATC senese, dalla Zona di rispetto venatorio di Tavernelle gestita dalla stessa Federcaccia di Montalcino, sono stati donati alle scuole. La filiera, si diceva: dalla macellazione in luogo appropriato ed igienico avvenuta presso il centro di raccolta cinghiali voluto dallo stesso Regolamento regionale alla accurata visita igienico sanitaria sulle carni, al congelamento idoneo al mantenimento e stoccaggio del prodotto fino alla realizzazione dei piatti di cinghiale da distribuire con oculatezza e dopo saggia preparazione da parte delle abili mani delle cuoche dedite alla preparazione dei cibi per il pranzo giornaliero dei bambini scolari del vasto Comune. Insomma, un cibo gratis che arriva da pochi chilometri di distanza, prodotto da madre natura che lo rende appetibile e appropriato, pulito e sicuro da fonti di contaminazioni. Igienico e salubre perché la carne di questo suide ha pochi grassi contenendo di contro parecchie proteine; ha basso potere calorico ed è piena di minerali utili come il calcio, fosforo, selenio, ferro, potassio…vitamine come la B1, B2, B3 e vitamina E oltre che a contenere una lunga catena di lipidi e aminoacidi utili all’organismo per la crescita.
Da considerare inoltre che le carni magre di cinghiale sono tra quelle a più basso contenuto di colesterolo. Il maiale magro ne contiene 100 mg. il tacchino 80, addirittura le fette biscottate 80 mentre il nostro, magro e ben cucinato, solo 70 mg. Nella catena alimentare delle carni e frattaglie è l’ultimo. Un’ iniziativa utile e sicura, quella di Montalcino, da replicare e potrebbe sicuramente essere esportata in altre realtà, considerata l’abbondanza di materia prima. Con un minimo di disponibilità e senso della donazione, grazie alla caccia, il cinghiale può arrivare in tutte quelle mense, dalle scolastiche alle case di riposo e rendere più “gustosa” la vita risparmiando danaro di tutti. |