Il Consigliere regionale delegato alla caccia, Cristiano Di Pietro, in una nota replica alla nota ricevuta per conoscenza da Federcaccia Molise, in cui la categoria lamentava gli alti costi per il rilascio o rinnovo del porto d’armi. "Nel ribadire l’interesse verso la problematica, scrive il consigliere Di Pietro, sono ad informarvi che i requisiti psicofisici minimi per il rilascio e il rinnovo del porto d’armi sono definiti dal Decreto del Ministero della Sanità datato 28 aprile 1998 e non da legge regionale. Fino al 2013 i medici militari hanno predisposto i certificati in questione nei propri studi o nelle autoscuole (con significativi vantaggi in termini di tempi d’attesa e orari di ricevimento per gli appassionati d’armi rispetto ad alcune Asl e senza contare poi una sensibile riduzione dei costi). Con provvedimento dell’Ispettore Generale della Sanità Militare del 5 settembre 2014 invece - prosegue di Pietro - la competenza delle autorizzazioni è riservata agli uffici medico-legali o distretti sanitari delle Asl o della P.S.".
Continua Di Pietro: "Nonostante tale misura sia stata successivamente impugnata da un gruppo di medici ufficiali che chiedeva il riconoscimento a svolgere attività libero-professionale in relazione al rilascio di certificazioni di idoneità al porto d’armi - precisa il Consigliere delegato - tale ricorso è stato respinto con sentenza del Tar Lazio N. 05797/2016REG.PROV.COLL. N. 14543/2014 REG.RIC, depositata il 16-05-2016".
“La ratio della restituzione al regime pubblicistico” di relativi controlli – si legge nella sentenza - è insita nel grave rischio per la sicurezza pubblica di scongiurare il pericolo di incidenti ed abusi nell’uso delle armi e della necessità di disporre di un’adeguata struttura in cui assoggettare i richiedenti a controlli più efficaci. "Sebbene tale provvedimento si applichi esclusivamente al momento della concessione o del rinnovo del porto d’armi che avviene ogni sei anni - conclude il consigliere Di Pietro - è d’obbligo ribadire che l’Azienda Sanitaria Molisana non sta irrigidendo le procedure, bensì sta semplicemente applicando la normativa nazionale obbligatoria per i cittadini e gli Enti tutti".