Il continuo conflitto tra mondo ambientalista e mondo venatorio da un lato porta danni enormi all’ambiente, dall’altro chiude la caccia in un angolo sempre più estremo". Lo dice sul Giornale di Vicenza Maurizio Zipponi, presidente del comitato scientifico di Fondazione Una (Uomo Natura Ambiente), raggiunto durante la fiera HIT.
“I nostri obiettivi sono tre – spiega Zipponi -: far sì che l’attività venatoria, in quanto arte, si basi sul rispetto e sulla conservazione della biodiversità, controllare che la passione del cacciatore sia compatibile con quello che la comunità scientifica decide in base ai nuovi equilibri ambientali, assicurarci che sia condannato il bracconaggio”.
“Il cacciatore – continua il presidente Una – dev’essere un paladino del territorio inserito in una catena e non al centro del mondo; un garante della biodiversit�che segua regole precise dettate dalla comunità scientifica (…) la collaborazione tra mondo venatorio, ambientalista, istituzioni e comunità scientifica porta a grandi risultati".
Il progetto di Una quest’anno è “Selvatici e buoni. Una filiera alimentare da valorizzare”, che intende "introdurre i criteri di tracciabilità, sicurezza alimentare, trasparenza e legalità all’interno della filiera della selvaggina". (Vvox.it)