Nell'ambito del dibattito in corso in Lombardia sulla riforma della caccia al cinghiale, la Federcaccia regionale ha portato in evidenza le proprie osservazioni sui due testi presentati (uno della Giunta, l'altro da parte di alcuni consiglieri) del disegno di legge per il controllo e la gestione venatoria del cinghiale. Al termine delle osservazioni dei vari portatori di interesse si dovrà costituire un unico testo. Fidc chiede che si tenga conto anche di altri capisaldi in apertura di testo, come curare l’ equilibrio venatorio, valorizzare la carne di ungulato e l’attenzione sul recupero degli animali feriti.
Fidc auspica un protocollo con Ispra su cui basare la forma dei censimenti e le modalità di predisposizione dei piani di prelievo, non concordando tra l'altro sul divieto che si vorrebbe imporre nelle aree ritenute non vocate, ma sottoposte a gestione programmata della caccia, il che, dicono dalla Fidc, limiterebbe fortemente la capacità di contenimento. Fidc chiede che oltre al controllo riduttivo, ci sia la possibilità del prelievo in selezione con carabina: dovrebbe essere consentito ai cacciatori specializzati in camoscio o caprioli, in caso di avvistamento di un cinghiale, di procedere all’abbattimento venatorio. Appare poi difficilmente perseguibile, secondo queste osservazioni, l'impostazione per progetti triennali prevista nella proposta consiliare, perché, viene fatto notare, le popolazioni di cinghiale conoscono annualmente fluttuazioni importanti, dovute al clima e alla disponibilità di cibo.
Fidc chiede poi che i danni dei cinghiali siano indennizzati dalla Regione e non direttamente dagli ATC e CAC. "Non esiste -evidenziano dall'associazione venatoria - che dove sia vietata la caccia al cinghiale siano i cacciatori a dover pagare i danni. La compartecipazione ai danni è subordinata al fatto che i richiedenti predispongano di tutte le le misure di prevenzione necessarie, messe a disposizione da Comitati di gestione e dalla Regione e limitata ai danni provocati dalla specie nelle sole aree soggette a caccia programmata del cinghiale: in ogni caso si propone che la compartecipazione, che non può pesare su cacciatori specializzati in altre attività, non sia superiore al 25%". (Fidc Bergamo)