La FACE contesta un documento informativo intitolato "Trophy Hunting: UK and international policy", accusando il Governo inglese di fornire informazioni inesatte ai membri del Parlamento nel Regno Unito sulla politica e gli aspetti di sostenibilità di questo tipo di caccia e chiedendone il ritiro e la riformulazione.
“Non è vero che gli Stati membri dell'UE hanno firmato una Dichiarazione scritta a gennaio 2016 per chiedere di limitare tutte le importazioni di trofei in l'Unione europea. Ciò che è realmente accaduto nel 2016 è che la stragrande maggioranza dei membri del Parlamento europeo (MEP)- non gli Stati membri dell'UE - ha scelto di non sostenere quel contenuto con una dichiarazione scritta.
È importante sottolineare che, nel 2016, il governo dell Regno Unito e degli altri 27 Stati membri dell'Unione europea hanno preso una unanime decisione, in quanto parte dei 183 paesi che sono parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie selvatiche minacciate (CITES), di adottare una risoluzione sul commercio di trofei di caccia in cui:
1) riconosce che "se ben gestita secondo i principi di sostenibilità, la caccia ai trofei è coerente e contribuisce alla conservazione delle specie, in quanto fornisce sia sostentamento opportunità per le comunità rurali e incentivi per la conservazione degli habitat, e genera benefici che possono essere investiti ai fini della conservazione";
2) raccomanda che le parti, “considerino il contributo della caccia alla conservazione delle specie e i benefici socio – economici e il suo ruolo nel fornire incentivi per le persone a conservare la fauna selvatica, quando intendono adottare misure interne più restrittive o prendere decisioni relative alle importazioni di a caccia trofei ".
Gli errori nell'opuscolo inglese secondo FACE potevano essere evitati con una panoramica più equilibrata, considerando le evidenze scientifiche a disposizione. E' soprendente, secondo la Face, che gli autori della pubblicazione si siano basati in maniera così evidente sul parere di alcune organizzazioni per i diritti degli animali, note per la loro posizione contraria alla caccia ai grandi trofei.