Ci sono dirigenti venatori che sono un po’ come i “tredicisti’ del lunedì e quelli che invece provano a risolvere i problemi. Ma chi sono questi famosi tredicisti? Sono coloro che rivendicano la paternità della corretta interpretazione della norma solo quando l’istituzione regionale da il proprio responso. Stiamo parlando evidentemente della delibera dell’Atc, approvata oltretutto all’unanimità da tutti i rappresentanti delle associazioni presenti, che cercava di vincolare alla sola forma di appostamento temporaneo coloro che pagano la quota di 50 euro per la caccia vagante alla sola migratoria. Come sappiamo ormai tutti, l’Utr ha annullato la delibera definendola non in linea con la legge, e quindi sono partite le grida di gaudio dei tredicisti che hanno rivendicato ai quattro venti la loro preveggenza dimenticando di avere anche loro un rappresentante nel Comitato di gestione dell’ Atc, magari però opportunamente assente proprio la sera di questa votazione.
Purtroppo il problema esiste e continuerà ad esistere ed è sentito soprattutto tra i cacciatori, se uno ha voglia di partecipare alle loro assemblee e ascoltarne critiche e proposte. Molti cacciatori sostengono che dietro questa scelta di quota, fatta da 2500 persone a Brescia, si nasconda solamente una mera scelta di risparmio economico e poi durante le giornate di caccia nulla cambi e si spari a tutto ciò che il calendario consente, stanziale compresa. Non crediamo che l’Atc, il cui presidente Oscar Lombardi è rappresentante di Federcaccia e ne siamo onorati visto che la nostra associazione non si nasconde ma si assume tutte le responsabilità date dai nostri numeri, si sia sognato di fare questa delibera non dopo una notte indigesta ma dopo decine se non centinaia di riunioni durante le quali il problema veniva sollevato dai cacciatori, dai soci dell’Atc che hanno tutto il diritto di esprimere la loro opinione. Cosi come l’hanno espressa le migliaia di soci che lo scorso anno hanno risposto al quesito posto dall’Atc chiedendo a maggioranza che anche a Brescia si possano fare i tre giorni fissi fino a mezzogiorno per la sola caccia alla selvaggina stanziale, come prevede la legge lombarda e come accade in numerose province lombarde, che stanno meglio di noi. Questa si chiama democrazia. Ma la politica bresciana fino ad oggi non ha affrontato quest’ulteriore richiesta, se pur a maggioranza, del mondo venatorio. Bisognerà farlo però perché a non scegliere non si scontenta nessuno ma restano i problemi e gli scontenti. E non sono solo le scelte sulla gestione del lupo come avvenuto settimana scorsa al Pirellone che hanno bisogno di esposizione ma anche il salvataggio della gestione della caccia alla selvaggina stanziale in Provincia di Brescia. Quanto ai tredicisti, sono una categoria sempre esistita che sempre esisterà!
(Federcaccia Brescia)