Caccia in Cucina, l'annuale rassegna gastronomica dedicata alla selvaggina, organizzata dalla Delegazione del Cic Italia e Anuu Migratoristi, anche quest'anno conferma il suo successo, attestato dai locali aderenti sul territorio – tra ristoranti, trattorie e agriturismi – grazie al programma che l’ASCOM di Bergamo, coordinatrice in quella provincia dell’iniziativa, ha organizzato dal 20 febbraio al 20 marzo, per valorizzare la rilevanza del cibo legato alle tradizioni della cucina locale.
L'iniziativa si è aperta con una sontuosa cena inaugurale, tenuta il 20 febbraio scorso presso la prestigiosa Società del Giardino a Milano. Protagonista il menù aperto dal ricco buffet allestito, forte di formaggi e salumi tipici delle terre lombarde, dall’Alpe alla pianura, accompagnati dai paté e marbré di selvaggina preparati dai capaci chef della ristorazione che opera al Club del “Giardino”. A seguire un’offerta caratterizzata da germano reale e cinghiale, preparati in maniera gustosa e raffinata con lasagnette e polenta bergamasca. Il tutto è stato accompagnato con ottimi vini rossi e spumanti. Il pranzo conclusivo ufficiale si è svolto domenica 5 marzo presso il ristorante bresciano “Aquila d’Oro”, grazie alla capace organizzazione in loco dell’ANUU provinciale, da sempre vicino all’iniziativa. E, come avvenuto anche negli scorsi anni, la tradizione della caccia in cucina è stata celebrata anche in Veneto, precisamente in provincia di Padova, con una cena a base di risotto con i tordi e alzavole cucinate nel vino bianco sulla base di vecchie ricette e a cui hanno partecipato alcuni membri del CIC Italia. La serata è stata organizzata, come di consueto, dal membro dell’Accademia Italiana della Cucina, Giorgio Agugiaro, nella nota trattoria “Da Iseo” a Treponti di Teolo.
La riscoperta della selvaggina
Il successo di questo evento, ormai giunto alla sua 15esima edizione, secondo gli organizzatori testimonia la crescente attenzione da parte di un pubblico assai più vasto della sola platea di cacciatori, che ricerca questo tipo di carni per le loro proprietà salutistiche ma anche per la raffinatezza di piatti importanti e inconfondibili nel gusto. La dimostrazione è anche nell'interesse dimostrato negli ultimi mesi sia dai più noti chef televisivi sia da diversi articoli sulla stampa generalista e specializzata. Un segnale positivo sia per la volontà di non abbandonare né dimenticare la tipicità dei sapori delle nostre origini contadine, sia per la consapevolezza dell’importanza della fauna selvatica come risorsa per le economie rurali, la cui buona e durevole gestione comporta anche una sorta di “rinascimento” culinario.
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