Il consigliere provinciale Alfredo Ubaldi ha presentato una mozione alla Provincia di Grosseto riguardo alla violazione da parte di cacciatori laziali e ternani all'interno del territorio grossetano e in particolare nell'Atc n° 8 (al confine con le due regioni), “minando il principio fondante degli Atc che resta quello di legare il cacciatore al territorio” come espresso dalla legge 157/92. Il consigliere sottolinea come "il flusso migratorio di fatto sia a senso unico, poiché le occasioni di caccia nel Lazio sono praticamente nulle e i cacciatori toscani difficilmente si spostano, essendo molto legati al territorio."
“In questi anni – si legge nella mozione - grazie anche alla fattiva e determinante collaborazione di tutte le nostre Associazioni venatorie, l'applicazione della legge regionale 3/94 ha prodotto ottimi risultati che rischiano tuttavia di essere vanificati da un abnorme flusso migratorio extraregionale che tra l'altro introduce una cultura venatoria legata alla predazione, secondo il principio del mordi e fuggi".
"La Regione Lazio infatti - continua la mozione- recepisce con forte ritardo la normativa nazionale, ed è fortemente carente nella gestione faunistica determinando insufficienti occasioni di caccia, con la conseguenza che nei fatti vanifica sostanzialmente il principio astrattamente corretto della reciprocità, che ha un senso solo se le occasioni di caccia sono similari fra i territori".
La mozione chiede alla Regione Toscana di “introdurre con una specifica norma, l'attribuzione ai singoli Comitati di gestione degli Atc della facoltà di derogare alla normativa generale sulla politica dei flussi migratori per i cacciatori extraregione (artt. 12, 16 titolo 1 Regolamento n. 3 del 3 maggio 1996). Con il principio della sussidiarietà, i Comitati di gestione degli Atc potranno così determinare preventivamente la dimensione dei flussi sopra indicati sulla base di valutazioni autonome di ordine economico, faunistico e di tutela degli ecosistemi. Si chiede inoltre che i Comitati di gestione possano almeno determinare la quota finanziaria annuale che i cacciatori extraregione dovranno corrispondere per avere l'accesso agli Atc toscani".