La maggior parte delle tortore abbattute nel nostro Paese ha nidificato in Italia, il che significa che i prelievi italiani sono sostenibili (è infatti noto che la specie nel nostro Paese si trova in uno status favorevole rispetto a quella complessiva europea). I dati sono stati raccolti e rielaborati dall''Ufficio Avifauna Migratoria Fidc, che sta presentando tutta la documentazione agli uffici della Commissione Ue, da cui a breve uscirà il nuovo Piano di gestione internazionale della tortora.
L'obbiettivo della Fidc è quello di supportare la sostenibilità dei prelievi italiani ed evitare dunque ulteriori limitazioni in senso venatorio (che per altro non dovrebbero esserci nel Piano, almeno per l'Italia), promuovendo al contempo tutte le iniziative necessarie sugli habitat per favorire una decisiva ripresa della popolazione europea.
Popolazione che tra l'altro, secondo le risultanze di un altro studio del 2016 Genomic evidence of demographic fluctuations and lack of genetic structure across flyways in a long distance migrant, the European turtle dove , risulta essere geneticamente omogenea in tutte le rotte migratorie. In Europa la specie è considerata “Vulnerabile”, mentre nel territorio dei Paesi aderenti all'Unione Europea è “Quasi minacciata”.