“Li ho dipinti io”. Sentii mormorare alle mie spalle mentre ero tutto assorto ad ammirare dei bellissimi quadri raffiguranti caprioli, cervi e camosci; in uno dei tanti stand che esponevano alla fiera di Longarone. Mi voltai per vedere chi avesse pronunciato quelle parole e mi trovai di fronte una giovane ragazza vestita col costume tradizionale della sua terra, il Trentino e più precisamente della Valsugana.
Era destino che due persone come noi dovessero incontrarsi. Se io sono stato stregato dal fascino della montagna per un motivo lei l’è stato per un altro, ma dopo aver preso un caffè insieme, non ci fu più alcun dubbio che eravamo diventati amici e soprattutto che eravamo accomunati dalla stessa passione. Nel mio continuo girovagare, di pittori naturalisti ne ho incontrati tanti.
Ognuno di loro era caratterizzato da uno stile proprio, ma tutti erano animati da un qualcosa d’interiore che, purtroppo, si sta facendo sempre più rara. Quando si ha la fortuna di entrare in confidenza con degli artisti così e di poterci trascorrere insieme qualche ora, ci si sente appagati, come se un po’ del loro talento potesse esserci trasmesso.
Tiziana Colleoni, con un’aria sbarazzina e con un entusiasmo insolito per una donna di quarant’anni, volle raccontarmi la sua storia. Tiziana vive e lavora a Roncegno (TN), è sposata e madre di un robusto ragazzone di vent’anni. Inutile sottolineare che a scuola in disegno era la più brava, ma cominciò a dipingere “seriamente” soltanto dopo la aver conseguito la maturità. E precisamente quando il destino gli fece incontrare quella che lei, senza mezzi termini, definisce la sua maestra: Maria Lotter Montenovesi, notissima pittrice professionista di origine trentina ma romana di adozione.
La famosa ritrattista, in un lasso di tempo relativamente breve (dal 1985 al 1990), dopo aver intuito che Tiziana aveva tutti i numeri per potersi esprimere in qualcosa di veramente buono, gli insegnò tutti i segreti del mestiere. La lasciò però libera di dipingere come meglio voleva, intervenendo soltanto con piccoli, ma fondamentali consigli, soltanto in rarissime occasioni. Ad un’artista “selvaggia” come Tiziana era impensabile imporgli stili o metodi che non gli erano congeniali. Tiziana è nata in una famiglia di cacciatori respirando il fumo dolciastro del camino, dei sigari e del trinciato, l’odore acre dell’olio dei fucili, ma anche i profumi inebrianti della montagna, dove la bellezza della flora e della fauna locale l’hanno attratta come una falena è attirata dalla luce.
La nostra brava pittrice ormai si è fatta in nome e quella che una volta era soltanto una grandissima passione, oggi è diventato il suo lavoro. Tiziana dipinge quadri, Sheiben, Murales, ma non si tira indietro neanche se gli si chiede di decorare qualsiasi cosa, purché sia bella e in qualche modo legata alla tradizione montana. Lo avete mai visto un attaccapanni in legno di cirmolo inciso a rilievo, con le zampe di capriolo e con al centro un dipinto raffigurante un camoscio? Beh, Tiziana fa anche quelli. Per lei ogni volta che prende in mano tavolozza e pennelli è come se fosse invitata ad una sfida. Perché, credetemi, non è facile immortalare un soggetto su tela o su legno quando i suoi primi “critici” sono i cacciatori.
La signora Colleoni (anche se dal suo aspetto, ho una certa difficoltà a chiamarla così!) ha fatto più di una ventina di mostre in tutta Italia, riportando un notevole consenso sia dagli “addetti ai lavori” sia da semplici appassionati di pittura naturalistica. Il suo tocco inconfondibile ma genuino è piaciuto anche a molti pubblicitari e docenti che gli hanno commissionato dipinti, disegni o semplici schizzi da utilizzare come materiale divulgativo commerciale e/o pubblicitario.
Tiziana è una bravissima artista molto dinamica ed intraprendente. Non si tira mai indietro ed è sempre pronta a cimentarsi in lavori nuovi, come ad esempio eseguire ritratti di persone o di animali domestici. Anche se ha una netta predilezione per la pittura ad olio, che ritiene la migliore, la più preziosa e più duratura, Tiziana non ha nessun problema ad usare, qualvolta fosse necessario, anche i colori acrilici, molto più indicati per certi lavori come i Murales. Da come ho descritto Tiziana sembrerebbe che è la ragazza – prodigio, madre ed artista perfetta, mentre invece una bella critica devo proprio fargliela. Gli devo rimproverare di girare poco per l’Italia e di non far godere la bellezza dei suoi lavori ai tanti sfortunati (come il sottoscritto), che hanno poche occasioni di andarla a trovare nel suo splendido atelier incorniciato tra le magiche montagne trentine.
Marco Benecchi |