Sulla necessità di aggiornare le Direttive Natura ed armonizzarne l'applicazione per meglio rispondere alle situazioni di squilibrio faunistico, rileviamo nel web un'interessante intervista che l'europarlamentare Renata Briano ha rilasciato al quotidiano on line Affaritaliani.it.
Ci sono specie protette molto diffuse che oggi costituiscono un problema, ha evidenziato Briano, riferendosi in particolare al lupo e al cormorano. "Dobbiamo rendere attuale la legislazione: i cormorani ora non sono in pericolo di estinzione e causano danni al settore ittico perché prelevano grandi quantità di pesce dal mare e dai corsi d'acqua. Il lupo va tutelato, ma dobbiamo anche ascoltare le esigenze degli allevatori delle zone di montagna. L'obiettivo deve essere aggiornare queste direttive ai giorni nostri e armonizzarle a livello europeo".
In Italia "differenze che non hanno senso"
"Non é pensabile che in Italia la stagione venatoria si concluda il 20 gennaio mentre in Francia si protragga fino a fine febbraio – ha poi aggiunto Briano sui calendari venatori - . Il periodo di riproduzione degli uccelli non cambia passando il confine. In Italia poi lo storno é una specie protetta, mentre nel resto d'Europa é cacciabile. Sono differenze che non hanno senso".
L'europarlamentare ha anche speso una parola in difesa dei cacciatori, a smentita dell'errata convinzione di alcuni che la caccia possa costituire un pericolo per la biodiversità. "Il bracconaggio é un problema per la biodiversità, mentre la caccia regolamentata non lo é affatto. Anzi, il ruolo dei cacciatori é fondamentale per il mantenimento in buono stato delle zone rurali, basti pensare ai sentieri. Per alcune specie, come i cinghiali, la caccia é una forma di gestione importante e puó essere anche una risorsa economica. La creazione di una filiera della carne di cinghiale fa bene al territorio e alla natura".