Dopo la pubblicazione dei documenti del Comitato
ORNIS e della sintesi del Report dell'
ISPRA (ex INFS), molti lettori hanno chiesto notizie sulla
consistenza tecnico scientifica dei due organismi. E' presto detto. L'ex INFS, che dipende dal
Ministero dell'Ambiente, è cosituito da un organismo
amministrativo e da un organismo
tecnico. Quello tecnico è quello che elabora i documenti scientifici. Nel caso specifico, trattandosi in particolare di uccelli, soprattutto migratori, la competenza è da attribuire al dott. Fernando Spina. Il documento non è altro, tuttavia, che una raccolta sistematica di dati già noti a tutti gli addetti, siano essi tecnici ricercatori, siano essi dirigenti venatori e operatori del settore.
Il comitato ORNIS, come si legge nella premessa che si trova linkando il documento, fu costituito anni fa in seno alla commissisione ambiente dell'Unione Europea, al fine di
stabilire principi ragionati e di regolazione degli equilibri dal punto di vista ecologico, nell'ambito di una iniziativa più larga su "
la caccia durevole" secondo quanto previsto dalla direttiva Uccelli. Con l'obiettivo di
definire una CARTA, appunto, per una caccia durevole. I componenti di questo comitato erano: 1)
rappresentanti delle autorità competenti in materia di ogni stato membro della UE; 2) esponenti di Birdlife International; 3) esponenti di FACE, la Federazione delle Associazioni dei Cacciatori Europei. Andando a valutare il lavoro prodotto, che secondo le aspettative avrebbe dovuto essere aggiornato periodicamente (ma ancora non lo è stato), quello che ha veramente importanza sono i principi informatori che stanno alla base della individuazione delle condizioni biologiche di ogni specie alata. I dati pubblicati risalgono al 2001. Come chiunque può verificare, evidenziano diverse incongruenze. Qualcuno ci dovrebbe spiegare come è possibile che in tre paesi, Grecia, Italia, Spagna, ad esempio, che si trovano più o meno sugli stessi paralleli, per specie molto comuni si registrano epoche diverse per i movimenti di migrazione prenuziale, di migrazione vera e propria e di inizio della nidificazione.
Non sarà mica un'anomalia da collegare alla diversa sensibilità ecologista dei cosiddetti "ricercatori" che vi si sono dedicati ? Se così fosse, bisognerebbe ridiscutere tutto, prima di prendere una decisione che va a pesare su scelte politiche importanti (calendari di caccia).