Sull'autorevole quotidiano inglese
Indipendent è stato appena pubblicato
un lungo servizio dedicato al Principe William e alla sua difesa della caccia ai trofei, vista come parte integrante della protezione della fauna selvatica nei paesi africani.
William, che è un cacciatore non solo di trofei esotici (non disdegna di farsi fotografare in tenuta tradizionale british insieme alla bella Kate, la quale partecipa con entusiasmo alle battute), ha ragione a sostenere che è da qui che passa la lotta al bracconaggio.
In crescita popolazioni di specie minacciate, come il rinoceronte
Ciò che afferma, sostiene il quotidiano, si dimostra con i fatti. In Sud Africa e in Namibia, viene spiegato nell'articolo, per esempio la caccia ha un ruolo significativo nell'espansione di specie protette al di fuori dei Parchi. La caccia regolamentata, dati alla mano, ha contribuito all'incremento del rinoceronte bianco. Quando si è iniziato a cacciarlo, nel 1968 ne esistevano solo 1800 esemplari, mentre oggi se ne contano 19.230 tra i due Stati sud africani, dove ogni anno si procede al prelievo controllato di una piccola quota di esemplari.
Un terzo dei rinoceronti bianchi del Sud Africa, in sostanza, sopravvive grazie alla protezione delle riserve. Anche i rinoceronti neri sono aumentati da quando è concessa la caccia, addirittura del 52% in questi due Paesi (fino a toccare quota 3840). Ecco perché l'erede della casa reale d'Inghilterra difende questa pratica, evidenziando come in alcune circostanze essa palesa i propri effetti positivi nei numeri, grazie ai consistenti entroiti derivati dalle quote di caccia (notoriamente molto elevate) e dall'indotto di questo tipo di turismo d'elite. In altre parole la caccia dà valore alla fauna selvatica, che viene conservata dalle popolazioni locali per i consistenti ritorni economici che rappresenta.
Turismo per pochi: minimo impatto, massima resa
C'è poi da aggiungere un altro aspetto. A differenza di altri tipi di turismo che coinvolgono le masse, la caccia ai trofei coinvolge un numero limitato di persone e quindi ha un impatto molto blando sulla vita selvatica. Inoltre i prelievi vengono autorizzati secondo principi selettivi che tengono in salute e determinano un incremento delle popolazioni. Nel 2015 sono stati abbattuti 62 rinoceronti bianchi e solo 1 rinoceronte nero in tutto il Sudafrica, il che significa meno di un terzo di punto percentuale del numero totale di rinoceronti nel paese.
L'articolo dell'Indipendent invita infine il pubblico, che spesso reagisce inorridito di fronte alle foto dei ricchi uomini bianchi accanto ai loro trofei, a riflettere su questi dati. Se in gioco c'è su il benessere di intere comunità e degli ecosistemi, il gioco vale la candela e ogni sentimentalismo deve lasciare il campo alla razionalità.
Della posizione del Duca di Cambridge si sta parlando molto in Inghilterra, ecco una recente intervista uscita sul Guardian