Un voto in ATC conta poco, come una rondine non fa primavera così un voto non fa maggioranza. Ma un voto può anche divenire determinante, sia per giungere al quorum di una seduta di Consiglio direttivo, sia per approvare o bocciare una deliberazione.
E’ noto come nei Consigli direttivi degli ATC i membri rappresentanti delle organizzazioni venatorie pur in gran numero rappresentati non sempre riescono a avere la maggioranza dei voti, specie quando i rappresentanti delle organizzazioni degli agricoltori e quelle degli ambientalisti magari si uniscono per contrastare scelte non condivise, specie quando le assenze diventano importanti, per cui un voto può fare la differenza.
Da oggi l’AIW, formalmente rappresentata da Soci ambientalisti, benché personalmente cacciatori, dopo l’ormai annoso ATC FR1 del Lazio dove a rappresentare gli ambientalisti c’è addirittura il Segretario Generale dell’AIW, l’AIW è presente anche in ben 4 ATC della Regione Toscana (Firenze Sud ATC 5, Pistoia ATC 12, Pisa ATC 15 e Siena ATC 8).
Questo successo si deve a due attive personalità del mondo della caccia vicine all’ambientalismo ragionevole dell’AIW: Simona Bianciardi, della Pro Cinghiali Siena e, soprattutto, Carlo Maltagliati fondatore e coordinatore dei nuclei CPE (Caccia Pesca Ecologia). La loro attività promozionale in AIW ha infatti portato centinaia di nuovi iscritti, il cui numero ha permesso di superare le quote di altre associazioni ambientaliste che miravano agli stessi posti.
Perché tanto interesse dell’AIW per entrare negli ATC? Semplice, per un motivo molto logico, che purtroppo le associazioni venatorie hanno sempre avuto difficoltà a comprendere nonostante gli ormai annosi appelli dell’AIW (l’unica associazione ambientalista filosoficamente e per radici storiche che risalgono al secolo XIX, non solo non contraria alla caccia, ma che ritiene la caccia parte integrante del rapporto uomo-mondo naturale che ha nella Wilderness la sua massima espressione conservazionista): entrare negli ATC con i propri membri rappresenta la più diretta contropartita che l’AIW offre alle associazioni venatorie che l’aiutano a crescere ed a battersi per la difesa del territorio e della natura selvaggia.
L’AIW si augura quindi che altre associazioni venatorie o semplici aggregazioni di cacciatori possano presto concretizzarsi con proprie sezioni dell’AIW in tutte le Regioni ed in tutti gli ATC; un’opportunità che spetta ai cacciatori cogliere!
Rafforzare l’AIW non significa quindi solo aumentare la possibilità di ottenere la tutela di sempre più spazi selvaggi ancora presenti nel nostro Paese, ma anche garantire ai cacciatori il loro democratico diritto a frequentarli per le loro libere e legittime attività di caccia.
(Franco Zunino - Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness)