Non è la prima appassionata di Diana ungherese che vi presentiamo. Come Erika Birò, che di professione organizza viaggi venatori, anche Maria Nagy lavora nel campo. Ma la sua è anche una passione vera e propria. Nata in Ungheria 39 anni fa, Maria vive ora in Italia e ci confessa di essere rimasta talmente colpita da questa attività, da essere per lei diventata una piacevole malattia.
Ha la licenza di caccia da circa dieci anni ma solo da quattro ha iniziato a praticarla davvero. “Sono sempre andata a caccia con gli italiani, come interprete, ho osservato e imparato tante cose. Quando ho provato a fare qualche tiro – ci dice – sono rimasta ammaliata da questa passione che ha contagiato anche me”. Va a caccia con il piccolo calibro (410) di anatre e acquatici in generale ma anche di colombacci. “Sono solo all'inizio – spiega – pian piano voglio provare tutte le specialità”.
Maria sottolinea un aspetto per lei (e non solo) fondamentale: “la caccia deve essere etica, deve essere fatta nel rispetto dell'animale abbattuto”. E poi, dice “occorre pensare al futuro, con azioni mirate alla consistenza delle diverse specie, anche a caccia chiusa”. Chi è davvero cacciatore o cacciatrice, spiega, ha a cuore la natura e si impegna a migliorarla.