Il quotidiano on line ecoaltomolise.net pubblica l'appassionato racconto di Ivan Nanni, un alunno di terza media di Gissi. Il ragazzo descrive per filo e per segno tutto ciò che ha imparato finora sulla caccia e cosa rappresenta per la sua giovane vita: una passione, la passione. Lo riproponiamo perchè crediamo sia qualcosa di genuino, autentico e già estremamente saggio nonostante la giovane età del suo autore, in cui ogni cacciatore potrà perfettamente riespecchiarsi riscoprendo l'entusiasmo che ha animato i propri sogni prima dell'agognata licenza venatoria.
UNA PASSIONE: LA CACCIA
La mia passione più grande è la caccia, ma non per l’uccisione degli animali (anzi è l’unica cosa che un po’ mi infastidisce), ma perché mi piace camminare col passo felpato, ascoltare i cani e qualsiasi altro rumore, avventurarsi nei boschi bagnati e scivolosi, sudare per cercare di vedere (almeno) qualche animale e per alcuni tipi di caccia stare in compagnia di altre persone che condividono la tua stessa passione.
La prima cosa che voglio dire su questo sport è che ci sono due tipi di caccia: la caccia vacante, cioè la caccia in movimento, quando cammini dietro ai cani e ti sposti in tanti luoghi. Il secondo tipo di caccia è all’appostamento fisso, cioè la caccia quando rimani sotto il capanno ad aspettare che qualche animale venga. Questi due tipi di caccia si dividono in altri tipi che sono la caccia alla piuma (caccia al fagiano, colombaccio, fischioni, germani, tordi, merli, ecc…), caccia alla lepre, e , la mia preferita, la caccia al cinghiale.
Per questi tipi di caccia ci sono dei cani più indicati: il più indicato per la piuma è il setter; il più indicato per la lepre è il segugio italiano e per la caccia al cinghiale non c’è un cane che eccelle perché l’odore del cinghiale è molto forte, quindi il cane impara prima a seguire le tracce.
La caccia al cinghiale si svolge in tante fasi: la prima fase è quella in cui i cacciatori più esperti, o quelli più svegli, stanno nei fuoristrada e girano intorno al luogo in cui vogliono svolgere la battuta cercando di vedere direttamente i cinghiali che rientrano per andare a dormire (essendo il cinghiale un animale notturno), oppure impronte fresche e tracce di quando il cinghiale scava col muso cercando semi o altro. Trovate le prime tracce, si sciolgono sopra cani già addestrati che, nel caso fossero buone, sappiano anche abbaiare a fermo e far partire la seguita. Dopo che il cane trova il maneggio se è buono abbaia e continua a seguirlo, in quel caso si sciolgono altri cani forti. La fase successiva è quella in cui il o i cani scovano il posto in cui si sono rimessi per dormire, l’abbaio del cane si riconosce perché è un abbaio più prolungato e con la voce più alta, questo tipo di abbaio è detto abbaio a fermo. La fase successiva è quella della seguita che è la fase in cui il cinghiale esce dalla sua tana e corre via per cercare di mettersi in salvo, a quel punto il cane smette di abbaiare a fermo e inizia a seguirlo con una voce meno forte e più breve. Il canettiere (l’uomo che segue i cani) deve comunicare alla radio che i cani sono partiti in seguita e che le persone di posta devono stare attente; il canettiere ha un altro compito importante che è quello di comunicare tutti gli spostamenti della seguita. Le poste sono delle persone che restano ferme in un luogo scelto dal caposquadra, questo posto non è stato scelto a caso, viene scelto perché la battuta si è tenuta lì altre volte e l’animale è passato di là. Quando la zona di battuta non è molto grande e avanzano delle persone, si “mettono” anche le poste di recupero, che sono cacciatori che rimangono nei fuoristrada e, in caso il cinghiale scappa, loro possono inseguirlo, anticiparlo e sparargli.
Alla fine della battuta si recuperano gli animali uccisi per ritirarsi in una casetta (o qualsiasi altro luogo in cui si fa di solito) per scuoiare gli animali e dividere la carne.
Questo sport purtroppo è stato un po’ frainteso perché si pensa che il divertimento sia nell’uccidere gli animali, invece la cosa più bella è ascoltare il cane, esplorare e stare con altre persone che condividono la tua passione.
Sicuramente l’abbattimento dei cinghiali non è una cosa negativa perché ormai ce ne sono troppi e provocano incidenti e danni, in tante occasioni hanno fatto perdere anche la vita alle persone con aggressioni.
Nanni Ivan Classe IIIB
S.S. I Grado di Gissi
Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro”