Una partita importante si è giocata ieri in Veneto. In pericolo la trasformazione in Parco delle zone Natura 2000. Pensiamo per esempio all'intera laguna di Venezia, che è una Zps ma anche una zona di caccia importantissima per le popolazioni locali. Zona che, occorre dirlo, mantiene i suoi equilibri e attira un gran numero di uccelli acquatici proprio grazie ai continui sforzi di manutenzione ambientale dei cacciatori (e dei pescatori).
Oggetto della discussione, che per fortuna verrà rivista, infatti era la gestione delle zone di Rete Natura 2000 da parte degli enti Parco. La proposta di legge 143 (disciplina e valorizzazione della rete ecologica regionale e delle aree naturali protette) nel corso delle audizioni in commissione è stata però criticata da quasi utti i rappresentanti delle categorie economiche e sociali, riferisce in una nota Sergio Berlato, chiedendo al Consiglio regionale di apportare numerose e sostanziali modifiche al testo presentato.
Nel corso delle audizioni si è discusso anche della corretta applicazione dell'articolo 70 e 71 della legge regionale 30/2016 del Collegato alla legge di stabilità 2017. “Si è chiarito – scrive Berlato - che, sia l'articolo 70 che riguarda il Parco dei colli euganei e l'articolo 71 che riguarda il Parco della Lessinia, prevedono che le aree contigue, previste dall' art. 32 della legge quadro sulle aree protette n. 394/91 debbano essere individuate all'interno dell'attuale perimetro dei parchi, con conseguente riperimetrazione dei confini dei parchi, offrendo in questo modo ai rappresentanti del territorio interessato ai parchi l'opportunità di rivedere la riclassificazione e la riperimetrazione delle aree a parco, dopo quasi trent'anni dalla loro istituzione. Abbiamo ritenuto opportuno chiarire - ha precisato il Presidente della terza Commissione- che tutti i comuni interessati dai parchi possono sfruttare l'opportunità messa loro a disposizione dal Consiglio regionale. Se qualche sindaco sceglierà di non voler usufruire di questa opportunità, lo potrà legittimamente fare, spiegando contestualmente ai propri cittadini, se lo riterrà opportuno, le motivazioni della sua scelta”.