"Il problema dei cinghiali c'è, è pesante e non possiamo trascurarlo. Esiste da tantissimo tempo e non è stato mai risolto. Solo la mia scelta di sottoscrivere una convenzione extra-territorio per potenziare le nostre capacità di abbattimento, ingaggiando selettori provenienti da fuori provincia, si è rivelata davvero di rottura. E ha cambiato il corso delle cose".
E' quanto dichiara il Presidente della Provincia di Biella Emanuele Ramella Pralungo in merito alla scelta di chiamare i cacciatori torinesi a rinforzare le azioni di controllo del cinghiale durante le battute di contenimento. Il che significa 23 cinghiali abbattuti in poco più di un mese (in cinque battute), contro i 78 prelevati in tutto il 2016 dalle guardie venatorie biellesi. Quindi 101 in totale, che vanno ad aggiungersi ai 600 prelevati dai cinghialari durante la stagione di caccia.
Sono troppo pochi quelli abbattuti in periodo di selezione secondo i piani della Provincia. "Ora - evidenzia il presidente della Provincia - la palla deve passare inevitabilmente anche nelle mani dei rappresentanti del mondo venatorio, perchè parlino con i loro selettori e facciano presente che così non è possibile andare avanti". "Il risultato di anni di mancata gestione del problema - conclude Ramella Pralungo - ha portato a vedere triplicati in poco tempo i numeri non solo dei capi, ma anche degli incidenti stradali dovuti proprio alla loro presenza". (Eco di Biella)