Il Comitato di gestione dell'Atc unico di Brescia ha approvato un provvedimento che consentirà di praticare la caccia alla stanziale per soli tre giorni fissi alla settimana fino al primo ottobre. "La motivazione, contenuta nella domanda del quesito che lo stesso ATC ha sottoposto ai suoi tesserati - commenta in un post su facebook l'ingegnere Filippo Grumi, che è cacciatore- , è la salvaguardia almeno temporanea della selvaggina stanziale dall’eccessiva pressione venatoria dei primi giorni di caccia.
Scrive Grumi: "ritengo questo provvedimento completamente sbagliato per una serie di ragioni, alcune secondo me molto serie:.
Primo, credo che a nessuno sfugga che se prima potevo andare a caccia scegliendo tra 5 giorni, ora dovrò per forza andare in uno di quei tre giorni, la pressione venatoria che prima era diluita in 5 giorni ora si concentrerà in quei 3 giorni, il risultato non sarà molto diverso dall’attuale.
Secondo, il sondaggio proposto dall’ATC ha visto esprimersi 3084 associati e i voti favorevoli sono stati 1683 e contrari 1401. Ho già espresso le mie critiche a questo sondaggio in una lettera all’ATC, sul modo forviante di esprimere i quesiti e sul non aver dato un termine di chiusura del sondaggio, quindi non ci ritorno ma, se consideriamo che gli iscritti all’ATC sono oltre 14.000, si vedrà che la percentuale dei votanti è circa del 20% e solo il 12% dei soci ATC è favorevole a questa scelta, direi che non si può giustificare questa scelta come “volontà della base”.
Terzo, questa decisione è stata presa SENZA avere consultato i delegati (che sono gli ELETTI dei cacciatori) ma solo con il voto in consiglio (dei NOMINATI da associazioni e enti) con solo 14 presenti su 20 e senza per altro avere l’unanimità dei presenti, anzi con voto contrario delle associazioni venatorie di ACL, ANLC e di una parte della stessa FIDC, associazione a cui appartiene il Presidente dell’ATC Oscar Lombardi (praticamente i favorevoli sono stati solo 11 consiglieri su 20) .
Perché non si sono consultati i delegati prima di proporre una limitazione all’esercizio venatorio?
Quarto, sono contrario di principio ad ogni limitazione all’attività venatoria già pesantemente limitata da leggi e leggine, la legge nazionale, la famosa 157 prevede all’art. 18 comma 7:
“ La caccia è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. La caccia di selezione agli ungulati è consentita fino ad un'ora dopo il tramonto. “ Ora, io non sono un avvocato ma se la legge dice questo .. e poi, diciamolo chiaramente, quando ci hanno tolto qualcosa in termini di caccia, quando mai poi si è tornati indietro?
Figuriamoci ora che siamo NOI cacciatori a chiedere di toglierci qualcosa!
Quinto, non condivido che l’ATC scarichi la responsabilità della scarsità di selvaggina e la sua scomparsa sui suoi soci, cioè i cacciatori. Certo, a Brescia c’è una elevata pressione venatoria ma non può essere considerata l’unica motivazione per la scarsità di selvaggina. La gestione del territorio, l’ambiente, i modi e i tempi dell’attività agricola hanno un peso MOLTO più rilevante. L’ATC preferisce vincere facile e abdicando al suo ruolo di gestione del territorio e di interlocutore con agricoltori e enti preferisce dare la colpa ai suoi “SOCI” e limitarne l’attività, mi sembra una scelta un po’ da harakiri.
Se poi i riproduttori immessi, vedi scandalo lepri, sono come quelle di quest’anno direi che anche l’ATC ha delle belle responsabilità sulla presenza e qualità della selvaggina.
Sesto, questa decisione viene presa il 28 marzo, tre giorni prima della scadenza del pagamento per l’iscrizione all’ATC, visto che praticamente molti hanno già pagato e altri pagheranno senza nemmeno sapere di questa cosa non mi sembra un modo di procedere corretto, io ho già pagato settimana scorsa e avrei voluto saperlo prima per poter decidere.
Settimo, ancora una volta si dividono i cacciatori in recinti sempre più piccoli, adesso viene limitato chi fa la caccia alla stanziale in forma vagante così magari gli altri che fanno un tipo di caccia non protesteranno.. quando poi toccherà anche a loro chi si farà sentire?
Ottavo e ultimo, un motivo di “politica venatoria”.
Questo ATC ha collezionato una serie di scivoloni veramente imbarazzanti, non ultimo quello sulle lepri da cassetta pietose e inadatte a riprodursi ed il “no” della Regione sulla richiesta di diversificazione dei pagamenti per i vari tipi di caccia (scivolone veramente inspiegabile visto che bastava leggere la legge al riguardo per capire che era impraticabile), per citare solo gli ultimi che fanno di questa gestione dell’ambito una delle più discusse nella storia dell’ATC unico di Brescia.
Un ambito con questo palmares e che a GIUGNO decadrà, a che titolo va a proporre una LIMITAZIONE all’attività venatoria che entrerà in vigore nella prossima stagione quando non sarà neppure in carica lo stesso consiglio ATC visto che i componenti passeranno da 20 a 10?
Non sarebbe stato meglio che questa decisione fosse presa, nel caso, dal prossimo ATC che durerà in carica 5 anni?" conclude Grumi.