Arci Caccia, in polemica con il responsabile legale della CCT (“ha ritenuto di far pervenire l'atto solo dopo la registrazione del notaio” pubblica lo statuto della Confederazione, nella versione modificata in assemblea il 25 febbraio. Lo fa per per raccogliere pareri, proposte, verifiche in preparazione della prossima assemblea della CCT convocata l’8 aprile "a quanto risulta – evidenzia l'associazione venatoria - senza alcuna consultazione con l’Arci Caccia e tantomeno ha invitato il Presidente Nazionale alla Presidenza, titolato alla rappresentanza dell’associazione toscana”.
"La riunione del gruppo dirigente della CCT dell’8 aprile - continua la nota - si terrà per discutere di bilanci, quote di adesione deliberazioni sulla decadenza delle associazioni confederate in quanto nel 2016 non avrebbero in tutto o in parte versato le quote di adesione di quell’anno 2016. L’ARCI Caccia sta cercando di capire meglio. Stupisce però che la verifica delle quote non sia stata fatta dalla CCT prima dell’assemblea e del voto per le modifiche statutarie, così da aggiornare il notaio sulla condizione determinatasi".
"L’ARCI Caccia ritiene che occorra il coinvolgimento degli iscritti per consentire loro di riconoscersi meglio nel modello associativo della CCT per dare a questa consapevole adesione. Confermare e consolidare sostegno, partecipazione e le quote da versare ad un progetto e ad un modello riconosciuto dagli iscritti alle associazioni venatorie nazionali riconosciute confederate nella Regione. In questi anni si sono registrate defezioni tra gli iscritti sulle quali riflettere, insieme, nell’associazione e tra le associazioni venatorie toscane. L’ARCI Caccia convintamente sosterrà gli impegni e con adeguate risorse ad avvenuto chiarimento. Più forte sarà l’ARCI Caccia più certa la via dell’unità" chiude la nota.